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Global warming: prima “class action” contro i petrolieri

Secondo il procuratore statunitense Matt Pawa, sarà ricordata come la prima causa per «global warming» mai intentata in America e che presenta “una vittima distintamente identificabile”.
Si tratta di Kivalina, una località nel Nord Alaska, che sorge su un’isola di terra e ghiaccio di circa 10 km, situata tra il mare di Chukchi e il Kivalina River. Da secoli l’isola è situata in mezzo ad un tratto di mare completamente ghiacciato.
E, grazie a quel ghiaccio, da sempre gli abitanti, oggi quasi 400 esquimesi, pescano salmoni, cacciano caribù, proprio in virtù della conservazione dell’equilibrio tra l’uomo e l’ambiente.
Adesso invece i ghiacci si stanno sciogliendo, a causa dell’innalzamento delle temperature, e Kivalina sta inesorabilmente scivolando in mare.
Ma l’aumento di temperatura globale potrà essere configurabile come reato? Ciò che è incontrovertibile invece sono i danni. E, in base a questo, gli esquimesi di Kivilina, hanno intentato una causa presso la Corte federale, affiancati da organizzazioni non profit come il “Native American Rights Fund” e il “Center on Race, Poverty & the Environment”. L’accusa è di «global warming» nei confronti di compagnie come Exxon, Shell, BP ed altre. La tesi dell’accusa è che se il ghiaccio si sta sciogliendo, la colpa è riconducibile alle suddette società. Come sostengono gli avvocati, tutto è avvenuto a causa delle emissioni causate dal petrolio – accusano – ed è per queste che il pianeta si sta riscaldando. Dunque è a causa dei petrolieri se i ghiacci dell’Artico si stanno sciogliendo. I danni, di portata tale da mettere a rischio la vita stessa dell’isola, a Kavalina sono accertabili e dimostrabili.
La testimonianza degli abitanti, a questo proposito, è illuminante.
“Da noi in genere il mare comincia a ghiacciare in ottobre, ma oggi ci ritroviamo con ampi tratti di mare aperto fino a dicembre – fa notare Janet Mitchell, amministratore della città – e in questo modo la nostra isola non è protetta dalle tempeste”. I legali di Kavalina sono ora a San Francisco, sede legale delle più importanti compagnie petrolifere per intentare questa causa.

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