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Gli Usa chiamati a votare l’abrogazione della legge BULB

(Rinnovabili.it) – La Camera dei Rappresentanti statunitense si troverà presto a dover votare la *Better Use of Light Bulbs (BULB) Act* del repubblicano Burton che, eliminando parti della legge votata nel 2007 sull’efficienza energetica, andrebbe ad escludere la clausola che punta all’eliminazione dal mercato delle lampadine ad incandescenza a partire dal gennaio del 2012. Tra le altre proposte la legge 2007 punta anche a rendere le lampadine più efficienti del 30% sempre entro il 2012, con vantaggi economici e di riduzione degli inquinanti.
Secondo uno studio effettuato dal Consiglio americano per una Economia Energeticamente Efficiente i nuovi standard potrebbero portare ad un risparmio di 11,9 miliardi di dollari all’anno una volta istituito quindi votare per l’abrogazione della BULB andrebbe a rappresentare uno svantaggio per gli Stati Uniti, che stanno lottando sia per la ripresa economica sia per aumentare gli standard di risparmio energetico ed efficienza.
Le argomentazioni del senatore Burton sembrano vertere tutte sull’importanza di lasciare intatta la possibilità di scelta dei consumatori, senza minare la loro libertà di acquisto e a protezione dei posti di lavoro dell’industria americana che, in caso la legge passasse, vedrebbe il calo dei posti di lavoro a disposizione a vantaggio del mercato estero, visto che la maggioranza delle lampadine ad incandescenza vengono prodotte all’estero.
A tal proposito l’avvocato ambientalista americano Sean Garren ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Negli ultimi quattro anni, l’industria ha investito molto nella nuova generazione di lampadine che faranno risparmiare soldi ai consumatori e al contempo ridurranno l’inquinamento. Invece di fare un passo in avanti per agevolare il nostro futuro energetico, la leadership politica sta mettendo indietro l’orologio.
Il Dipartimento dell’Energia stima che la nuova produzione di lampadine, sia ad incandescenza che fluorescenti compatte, farà risparmiare alla famiglia media circa 50 dollari all’anno. Inoltre, le nuove lampadine a incandescenza vantano un consumo di energia inferiore del 28-33%, riducendo così il pericoloso inquinamento da combustibili fossili e delle centrali elettriche”.
La scelta di Upton appare oggi in controtendenza con quanto il senatore affermò nel 2007, quando votò in favore del divieto della vendita dei bulbi tradizionali mentre oggi, secondo quanto da lui affermato, vietare i bulbi ad incandescenza vorrebbe dire anche mettere in difficoltà i consumatori meno abbienti che a fronte di una spesa di 40 centesimi per una lampada tradizionale si troveranno obbligatoriamente a spendere 4 dollari per ogni lampada fluorescente compatta (CFL).

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