Ancora troppo legati all’uso dell’auto, gli italiani in 10 anni hanno fatto pochi sforzi per realizzare una mobilità davvero sostenibile. Bene l’uso delle bici. Bocciati, invece i mezzi pubblici
(Rinnovabili.it) – E’ stato pubblicato oggi il Rapporto Isfort “Stili e comportamenti di mobilità degli italiani”. I dati sono stati presentati in occasione del decimo anniversario di Audimob, l’Osservatorio dell’ “Istituto Superiore di Formazione e ricerca per i trasporti”:https://www.isfort.it/ che ha come scopo principale proprio il monitoraggio della mobilità degli italiani. Nei dieci anni di osservazione molti sono stati i cambiamenti nelle abitudini di spostamento. Il dato più allarmante, però, riguarda l’uso dell’auto per gli italiani. Scarso successo, infatti, sembrano avere avuto un po’ in tutto il Paese i vari progetti di _car sharing_ e mobilità sostenibile.
Bocciati anche i mezzi pubblici con un -2,1%, in termini assoluti; in dieci anni, gli italiani confermano *l’auto come il mezzo preferito* per ogni tragitto con un +11,2. Secondo le rilevazioni di Isfort sono cresciuti anche gli spostamenti in moto. Buone notizie per l’ambiente invece arrivano solo dagli amanti delle bici. Sempre nello stesso periodo, infatti, è stato registrato un incremento dei viaggi su due ruote del 10,4%. Interessante notare comunque come nell’ultimo anno i ciclisti italiani abbiano raggiunto il 35%. E se gli amanti solo “occasionali” delle due ruote hanno superato di poco il 21%, quelli “abituali” sono stati solo il 13,4%.
In tutti i casi la tendenza all’uso dell’auto si conferma come uno dei problemi più urgenti da risolvere su tutto il territorio nazionale nei prossimi anni. I ricercatori dell’Istituto, infatti, hanno sottolineato che “la frequenza d’uso dell’auto tenderà a crescere ancora costantemente: era all’84,7% nel 2000, è salita al 91,1% nel 2005, fino al 95,9% nel 2009”. Dati preoccupanti se si considera che nel 2009 la quasi totalità degli intervistati da Isfort (95,9%) ha dichiarato di averne fatto ricorso, come guidatore o come passeggero. Di questi, il 71,2%, è un utilizzatore “abituale” di automobile, mentre il restante 24,7% è solo “occasionale”.