Nelle economie sviluppate si smorzano gli stanziamenti pubblici e privati nell’energia pulita per il primo trimestre del 2011. La colpa è delle incertezze politiche e della caduta del prezzo del gas negli Usa
(Rinnovabili.it) – Momento di riflessione per gli investitori del settore green. Nel primo trimestre del 2011, gli stanziamenti privati e pubblici nelle energie rinnovabili hanno raggiunto il livello più basso mai toccato negli ultimi due anni, appesantiti dal ribasso dei prezzi del gas naturale negli Stati Uniti e tagli alle sovvenzioni in Europa. L’analisi di “Bloomberg New Energy Finance”:https://bnef.com/, ha evidenziato che i flussi di denaro del comparto – finanziamenti di attività, cessione di quote, venture capital e private equità – sono calati di oltre un terzo nei primi tre mesi dell’anno *assestandosi a 31,1 miliardi dollari* dal valore record di 47,1 miliardi dollari con cui invece si è chiuso il 2010. A far stringere i cordoni della borsa, un mix di fattori, tra cui la scelta di alcuni paesi europei, come la Germania e la Spagna, di ridurre i prezzi garantiti per il solare.
“Com’era prevedibile, – spiega l’analista Michael Liebreich – il primo trimestre ha assistito ai ‘postumi di una sbornia’ provocata dalla frenetica attività di investimento degli ultimi mesi dello scorso anno quando il mondo della finanza si è precipitato a chiudere le offerte per soddisfare i propri obiettivi interni” o per sfruttare gli ultimi giorni dei vantaggiosi FiT “in paesi come la Germania, l’Italia e la Repubblica ceca. Tuttavia, il livello elevato di investimenti nelle economie emergenti, soprattutto Cina e Brasile, è incoraggiante”. In soli tre mesi infatti, la Repubblica popolare ha aumentato di un quarto gli stanziamenti dedicati all’eolico, eolica in Cina è degli stessi tre mesi dello scorso anno 10 miliardi di dollari, mentre sono raddoppiati in Brasile.