Il presidente della Commissione Industria del Parlamento europeo commenta oggi i risultati del sondaggio lanciato a metà dello scorso dicembre. Tema dell’indagine: cosa rassicurerebbe i cittadini UE in caso di una nuova crisi del gas?
(Rinnovabili.it) – Che cosa è in cima ai pensieri dei cittadini europei quando si tratta di questioni energetiche? Lo rivela un sondaggio dell’Eurobarometro commissionato da Strasburgo e condotto durante la prima metà di dicembre 2010 attraverso ben 26.574 interviste, realizzate in tutti e ventisette gli Stati Membri. E partendo dall’ipotesi di una futura crisi nell’approvvigionamento, un migliore coordinamento della politica energetica e una maggiore solidarietà fra i paesi comunitari appaiono essere le questioni maggiormente a cuore agli europei. “Questo sondaggio – spiega Herbert Reul (PPE / DE, DE), presidente della Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia del Parlamento europeo – mostra il livello d’interesse pubblico sulle questioni energetiche e risulta chiaro che i cittadini siano tutti coinvolti come consumatori e che abbiano un forte interesse per il prezzo dell’energia, elemento connesso non solo ai costi di produzione, ma anche in larga misura alle tasse imposte dagli Stati membri”. Alla domanda su cosa li avrebbe protetti al meglio in caso di una reale minaccia nell’approvvigionamento energetico, il 60% dei cittadini dell’UE si è espresso a favore di una risposta coordinata e unitaria da parte di Bruxelles, mentre un 77% ritiene che sia nell’interesse del proprio paese fornire assistenza agli altri membri in “difficoltà energetiche”.
L’indagine ha messo inoltre in luce quattro priorità ritenute fondamentali per plasmare la strategia europea di cooperazione energetica: la *stabilità dei prezzi* (soprattutto per gli intervistati della Repubblica Ceca, Lituania e Lettonia), la *diffusione sul territorio delle energie rinnovabili* (valutata positivamente soprattutto da olandesi, svedesi e danesi) la *sicurezza dell’approvvigionamento* e *l’efficienza energetica*.
Il sondaggio segue direttamente la proposta di regolamento presentata all’Europarlamento a settembre dello scorso anno in merito alla possibilità per l’Unione Europea di produrre una risposta comune in caso di future crisi nell’approvvigionamento di gas, evitando così di incorrere nei medesimi problemi presentatisi nel 2009.
Ricordiamo che i deputati hanno votato a novembre in favore di piani per l’impiego di 146 milioni di euro di fondi comunitari non utilizzati nel finanziamento di progetti dedicati al risparmio energetico, efficienza ed energia rinnovabile adattando una risoluzione sulla strategia energetica futura dell’Unione che richiede un maggiore coordinamento della politica di settore.