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Gli enti locali del pianeta chiedono d’essere nell’accordo post Kyoto

Firmato a Copenhagen documento ufficiale condiviso in cui si chiede che le città e i territori vengano inseriti a pieno titolo come attori protagonisti nel nuovo accordo mondiale sul clima

Si è chiuso oggi, con un importante accordo, il Summit Mondiale sui cambiamenti climatici dei governi locali che ha visto per tre giorni amministratori e sindaci provenienti da oltre 64 paesi confrontarsi e discutere sul tema del surriscaldamento globale. L’obbiettivo preposto era di trovare una posizione condivisa da tutte le organizzazioni e gli amministratori presenti e così è avvenuto con la realizzazione di un documento ufficiale in cui si chiede che città e territori siano inseriti a pieno titolo come attori protagonisti nel nuovo accordo mondiale sul clima e possano avere un ruolo attivo nell’attuazione degli impegni previsti nell’accordo che sostituirà Kyoto. “Non era per nulla scontato – commenta Emilio D’Alessio, Presidente di Agenda 21 Italia – che in questi giorni si riuscisse a raggiungere un documento condiviso. Gli enti locali del pianeta, come del resto gli Stati, partono infatti da posizioni economiche e sociali molto diverse ed hanno dunque esigenze ed obiettivi differenti. Ma, al contrario delle nazioni, le città del mondo il loro accordo lo hanno raggiunto”. Spetta ora ai Governi Nazionali decidere se raccogliere le istanze e soprattutto se portarle in fase di negoziato ONU.

“Nel documento in particolare – mette in risalto D’Alessio – si chiede che gli enti locali possano essere partner degli Stati non solo nell’adattamento ai cambiamenti climatici ma anche nelle azioni di mitigazione, possano avere accesso diretto ai meccanismi finanziari, che le città siano inserite nel sistema del mercato delle emissioni di CO2 e che nelle diverse fasi vengano previsti processi di coordinamento tra i vari livelli di governo”.