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Giappone, una “rivoluzione solare” nelle aree dello tsunami

Valorizzare le aree colpite dal terremoto e dallo tsunami attraverso la riqualificazione energetica. Dieci nuovi impianti solari cercheranno di allontanare lo spettro del nucleare

(Rinnovabili.it) – In un momento di difficoltà sia economica che energetica il miliardario giapponese Masayoshi Son, CEO della società di telecomunicazioni giapponese Softbank, ha dichiarato di voler valorizzare le aree colpite dal tremendo tsunami che lo scorso 11 marzo ha devastato l’area est del paese procedendo alla costruzione di *dieci nuovi impianti solari*. Contrario allo sviluppo del nucleare pare che Son voglia indirizzare la politica energetica verso uno sfruttamento quasi esclusivo delle fonti rinnovabili, dando spazio soprattutto a centrali eoliche, solari e geotermiche, dichiarando l’intenzione di finanziare parzialmente 10 progetti, per un totale di 97 milioni di dollari di investimenti, sostenuti anche dai governi locali e dalle banche rientranti nell’ “Eastern Japan Solar Belt”, il programma di recupero delle aree colpite dalla catastrofe.
Del resto a seguito dell’onda anomala i soli impianti energetici che hanno continuato a funzionare e hanno garantito l’energia necessaria ai processi di base del paese sono stati gli impianti eolici, anche off-shore, danneggiati ma non messi in pericolo dal terremoto, né tantomeno dalla forza dell’acqua.
“Vogliamo impostare il Consiglio considerando in che maniera si possa creare uno slancio iniziale verso l’espansione naturale della produzione di energia elettrica in modo concreto e veloce,” ha dichiarato Son parlando ad un gruppo di giornalisti “Credo che possiamo ottenere un risultato significativo combinando diversi tipi di fonti di energia naturale in modo adeguato in ogni regione”, ha concluso.