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Giappone, un futuro climatico ancora poco chiaro

Scendono le emissioni climalteranti del paese che dovrà, però, ora fare i conti con un bisogno di combustibili fossili maggiori rispetto agli scorsi anni

(Rinnovabili.it) – Emissioni 2009/2010 in discesa per il quinto più grande inquinatore al mondo. Dagli ultimi dati forniti dal Ministero dell’Ambiente i gas serra del Giappone hanno riconfermato, per il secondo anno, consecutivo *un record negativo*, un 5,6% in meno rispetto al 2008/2009 che riflette perlopiù la debolezza dell’attività economica che ha seguito la crisi finanziaria globale. I dati hanno mostrato anche che le emissioni si sono ridotte del 4,1 per cento rispetto a quelle del 1990/1991, anno in cui il Paese iniziò a compilare i dati sui propri gas serra.
L’obiettivo nipponico nell’ambito del protocollo di Kyoto è quello di ridurre la CO2 eq a 1,186 miliardi di tonnellate l’anno, in media, nei cinque anni fino a marzo 2013, un calo del 6 per cento rispetto ai 1990/1991 e la nazione sembrerebbe essere sulla strada giusta, soprattutto se si dovessero includere i credi ottenuti dagli investimenti verdi all’estero e il bilanciamento ottenuto con il patrimonio forestale. Tuttavia compensare la perdita di energia nucleare a causa della crisi innescata dallo tsunami nello stabilimento di Fukushima Daiichi non potrà che spostare nuovamente l’ago della bilancia. “E’ difficile prevedere l’impatto post-terremoto in materia di emissioni”, ha detto un funzionario del ministero dell’Ambiente giapponese. “Un fattore di potenziamento delle emissioni è l’utilizzo di combustibili fossili come alternativa. Ma dobbiamo anche pensare all’effetto del risparmio energetico e del settore delle energie rinnovabili, che sta continuando a crescere”.

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