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Giappone, terremoto e tsunami non hanno fermato l’eolico

(Rinnovabili.it) – Dopo l’emergenza terremoto e le terribili conseguenze dello tsunami che ha messo ko la centrale nucleare di Fukushima e diversi altri impianti preposti alla generazione di energia elettrica, la Japanese Wind Power Association ha chiesto ai proprietari degli impianti eolici ancora attivi di intensificare la generazione per supplire al fabbisogno energetico di un paese in deficit elettrico.
Sopravvissuti al terremoto i rotori rispecchiano una nuova via di salvezza per la rinascita del paese che, per andare avanti, ha bisogno di energia come ha confermato il direttore esecutivo della campagna globale per il cambiamento climatico Kelly Righ a colloquio con Yoshinori Ueda, capo del Comitato internazionale del JWPA e della Japan Wind Energy Association ricordando come a seguito degli eventi catastrofici dell’undici marzo nessun impianto delle società che fanno capo all’Associazione hanno rilevato danni agli impianti.
Nonostante alcune turbine siano al momento inutilizzabili a causa dei danni alla rete di trasmissione elettrica Ueda ha confermato che la maggior parte degli aerogeneratori giapponesi sono operativi tra cui anche l’impianto semi-offshore di Kamisu, localizzato a 300 km dall’epicentro del terremoto.
Anche la Eurus Energy Holdings ha dichiarato che dopo un’interruzione delle attività a seguito del sisma ha rimesso in moto le pale in sei impianti eolici nel nord del Giappone avvalorando ancora di più la stima che l’energia del vento gode tra i politici del Sol Levante e tra gli investitori al momento fortemente in dubbio sul continuare a contribuire la generazione di energia dell’atomo il che ha portato ad un aumento significativo delle quotazioni di mercato di varie imprese eoliche.

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