(Rinnovabili.it) – Il Primo Ministro giapponese Naoto Kan sembra essersi convinto: il futuro del paese dovrà essere libero dallo spettro del nucleare. L’attuale crisi energetica e i problemi legati alle criticità della centrale di Fukushima a seguito dei danni provocati dallo tsunami dello scorso 11 marzo stanno spingendo diversi paesi, tra cui anche la germania, ad abbandonare l’atomo a favore di fonti energetiche rinnovabili per supplire alla produzione attualmente derivante dal nucleare che, dopo il terremoto, è passata dal 30% al 20% della generazione totale. Da questo l’affermazione di Kan, deciso a rivedere la politica energetica prima della fine del suo mandato o delle dimissioni.
Il prezzo da pagare è troppo alto, ha affermato il Primo Ministro durante una conferenza stampa rassicurando che nonostante il blocco di 35 reattori su 54 il comparto energetico è in grado di assicurare l’energia necessaria ai bisogni del paese.
Le affermazioni arrivano probabilemnte a seguito della consapevolezza che per la decontaminazione della centrale danneggiata dallo tsunami serviranno decenni e dal dolore delle persone che sono state costrette ad abbandonare l’area circostante la centrale per non subire le conseguenze delle radiazioni. “Ci vorranno tre, cinque, dieci anni per poter riprendere il controllo della zona e diversi decenni per rimediare alle conseguenze dell’incidente” ha aggiunto il premier giapponese.