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Giappone: è allarme radioattività

Il sisma di ieri, che ha causato un incendio nella centrale nucleare di Kashiwazaki-Kariwa, la più grande del mondo, ha provocato la fuoriuscita in mare di 1.200 litri di acqua radioattiva, la caduta di oltre cento fusti contenenti scorie radioattive e l’immissione in atmosfera di sostanze fissili

Una perdita ‘non preoccupante’ di un litro e mezzo di acqua radioattiva, un immediato controllo della situazione prima che si verificassero fughe radioattive e l’interruzione automatica del reattore. Queste le notizie diffuse ieri dalla Tokyo Electric Power-Tepco, la compagnia che gestisce la centrale nucleare di Kashiwazaki-Kariwa, la più grande del mondo, dopo il duplice sisma di 6,8 gradi della scala Richter che ha colpito la provincia di Niigata, nel nord ovest del Giappone, provocando almeno nove morti e oltre un centinaio di feriti e scatenando un incendio nel reattore nucleare. La situazione oggi appare invece molto più preoccupante. Si parla di tre generatori danneggiati su sette e di un centinaio di fusti contenenti scorie nucleari a basso livello di radioattività rovesciati e scoperchiati per la duplice ondata sismica. Sono invece 1.200 i litri di acqua radioattiva dispersi in mare. Ammessa dalla Tepco anche la dispersione in atmosfera di una limitata quantità di sostanze fissili, quali cobalto-60, iodio-129 e cromo-51. Di fronte all’allarme radioattività il ministero del Commercio ha imposto la chiusura a tempo indeterminato della centrale, che fornisce il 30% del fabbisogno energetico nipponico. Secondo i portavoce del governo, ‘il terremoto era d’intensità maggiore rispetto agli standard di resistenza in base ai quali i reattori sono stati progettati’. (fonte Agi, Ansa, Corriere.it, Euronews)