(Rinnovabili.it) – Con una produzione invidiabile di 5,4 TWh l’Italia si conferma ancora una volta al terzo posto sul podio della geotermia mondiale, preceduta da Messico (6,7 TWh) e dal leader indiscusso, gli Stati Uniti (16,5 TWh). Lo notifica il volume “Geotermoelettrico – Rapporto statistico 2009”:https://www.gse.it/attivita/statistiche/Documents/Rapporto%20Geotermico%202009.pdf, redatto dal Gestore dei Servizi Elettrici per fornire il quadro delle principali caratteristiche di questo settore a fine 2009. Settore che in Italia è localizzato esclusivamente in tre Province della regione Toscana (principalmente in quella di Pisa), e che nel periodo 1999-2009 ha saputo registrare miglioramenti continui, seppure con una certa variabilità considerando la produzione totale rinnovabile, e per lo più grazie all’attivazione di impianti tra 10 e 20 MW di capacità che rappresentano il 52% della potenza totale sul territorio. A questi spetta il 48,3% della produzione (112,1 GWh) mentre il 33,3% compete agli impianti con potenza installata compresa tra 20 e 100 MW e il rimanente 18,4% alle restanti classi.
Una delle caratteristiche che rendono questa fonte rinnovabile così appetibile per la produzione energetica pulita è la costante disponibilità nell’intero arco dell’anno, costanza dimostrata da medie storiche di utilizzazione a piena potenza che si aggirano intorno alle 7.500 ore.
Altro dato degno di nota quello inerente il sistema incentivante. Nel 2009 oltre il 50% della produzione ha goduto di una qualche forma tariffaria, con ben 1.9 TWh elettrici prodotti da fonte geotermica incentivati con i Certificati Verdi “per un valore che, in base al prezzo unitario utilizzato, è compreso tra 82 e 104 milioni di euro”, mentre il ricorso al servizio di ritiro dedicato è stato marginale.
Prendendo come riferimento l’UE-15 e la sua generazione geotermoelettrica 2009 (5.545 GWh) scopriamo che ancora solo 4 Paesi membri vantano una produzione nel settore. Al primo posto l’Italia con 5.342 GWh, seguita nell’ordine da Portogallo, Germania ed Austria anche se con produzioni di entità limitata.