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Geotermia, Rossi: “Abbiamo tutte le carte in regola”

“Sulla geotermia la Regione Toscana ha le carte in regola, trattando la questione con coerenza e trasparenza. Prova ne sono i numerosi studi, analisi e ricerche che negli anni ha prodotto con soggetti accreditati e qualificati”. Lo dichiara il presidente Enrico Rossi avendo appreso la notizia, pubblicata su un giornale, che è stato presentato un esposto contro la Regione per mancata prevenzione contro i danni della geotermia.

“Quello che abbiamo fatto finora dimostra l’esatto contrario. La salute delle popolazioni sull’Amiata è in linea con quella del resto della Toscana, che è tra le migliori in Italia e del mondo”. Tante sono le iniziative intraprese e i soggetti coinvolti a cominciare dall’Università di Siena che nel 2008 ha realizzato uno studio che ha smentito le conclusioni di un precedente lavoro di EDRA che disegnava scenari catastrofici sull’Amiata. Sulla questione si è poi espresso anche l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). Per continuare con le analisi che sono state compiute da esponenti del CNR IGG di Pisa e da esponenti dell’Università di Firenze. Studi e ricerche tutte in linea con le conclusioni tratte dall’Università di Siena.

La Regione ha anche costituito un Comitato tecnico scientifico per la Geotermia sull’Amiata che studia tutti gli aspetti relativi alla geotermia amiatina. Nel 2007 la Regione ha inoltre commissionato uno studio epidemiologico sulle aree geotermiche all’Agenzia Regionale di Sanità (Ars) dal quale non è emersa alcuna relazione diretta tra l’attività geotermoelettrica e lo stato di salute delle popolazioni.

Va aggiunto che Arpat da tempo esegue monitoraggi annuali sulla qualità dell’aria sull’Amiata. L’ultimo controllo compiuto nel 2009 sulle centrali non ha rilevato superamenti dei valori limite di emissione previsti dalla normativa vigente o dalle specifiche autorizzazioni rilasciate ai singoli impianti.

“Molti studi dunque – conclude Rossi – e molti controlli tutti rassicuranti che sono costati anni di lavoro e oltre un milione euro. Tempo e denaro pubblico che abbiamo impegnato perché convinti della serietà della questione e dell’importanza di conoscere in maniera completa e attendibile lo stato della situazione. Si tratta di ricerche rigorose e puntuali che non vanno manipolate o strumentalizzate. Anche per questo motivo la Regione Toscana tutelerà la propria immagine in ogni sede, come ha già fatto sporgendo querela per diffamazione nei confronti di chi ha mistificato i fatti. Su queste cose non si può scherzare”.

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