Rinnovabili

Geotermia nuova frontiera, 50% risparmi su metano

Vista la scarsita’ del petrolio e il suo costo arrivato ormai alle stelle si tentano tutte le strade per ”scovare” e sfruttare fonti energetiche alternative. Si svolgera’ a Giulianova Lido, in provincia di Teramo, il prossimo 6 giugno, un convegno sulla Geotermia, organizzato dall’Associazione Nazionale Difesa del Suolo, d’intesa con l’ Ordine dei Geologi della Regione Abruzzo ed il Centro Ricerche e Studi Sperimentali per le Geotecnologie del’Universita’ di Chieti. Durante il convegno si parlera’ di geotermia a bassa temperatura o ”a bassa entalpia” illustrando anche esperienze maturate da aziende leader nel mercato tedesco. Come funziona? il sottosuolo, in pratica, viene considerato come un serbatoio termico al quale cedere o estrarre calore a seconda delle condizioni climatiche. Questo permette di riscaldare e raffrescare edifici o produrre acqua calda per scopi sanitari o industriali. Il risparmio che puo’ dare il sistema geotermico e’ nell’ ordine del 50% rispetto al metano e del 70% rispetto al gasolio o al Gpl. Dal 1 gennaio 2008 al 31 dicembre 2010 e’ stato, inoltre, previsto uno sgravio fiscale del 55% per sostenere le spese di sostituzione integrale dell’impianto di climatizzazione invernale con pompe di calore ad alta efficienza e con impianti geotermici con un limite massimo di detrazione di 30.000 euro. Ovunque, il sottosuolo riceve la corrente di calore terrestre che risale in superficie. A partire da 15 m sotto la superficie, la temperatura della roccia non dipende piu’ ne’ dalle stagioni ne’ dal clima, ma solamente dalle condizioni geologiche e geotermiche. In Svizzera ed in Italia, da 15 a 300 m, la temperatura delle rocce e dell’acqua sotterranea passa da 10 a 20 gradi. Queste profondita’ poco elevate e queste basse temperature associate a differenti tecniche sviluppate, in questi ultimi 25 anni, permettono lo sfruttamento termico del sottosuolo per il riscaldamento degli stabili in inverno e del raffreddamento in estate.

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