L'obiettivo del governo è aumentare la produzione di energia pulita sfruttando i numerosi siti geotermici presenti nell'arcipelago situato nell' 'anello di fuoco del Pacifico'
(Rinnovabili.it) – Il governo delle Filippine, tra i maggiori produttori di energia da fonte geotermica, sta cercando di portare a termine l’assegnazione di 19 contratti per lo sfruttamento di altrettanti siti geotermici in grado di concentrare investimenti privati per un valore di 2,5 miliardi di dollari.
Nei prossimi cinque mesi il governo contratterà lo sviluppo di 10 siti geotermici, mentre altre nove offerte sono in corso di negoziazione diretta con varie aziende, ha detto ieri alla Reuters Alejandro Oanes, capo della divisione per l’energia geotermica al Dipartimento per l’Energia.
I funzionari stimano che più di 620 MW di energia geotermica potrebbero essere generati dai 19 nuovi siti, tra cui due vulcani: Mt Isarog in provincia Camarines Sur, con una potenziale capacità di 70 MW, e Mt Labo in Camarines Norte, in grado di produrre fino a 65 MW.
Ulteriori risorse geotermiche sono state individuate nelle province di Benguet, Cagayan, Palawan, Oriental Mindoro, Surigao del Norte e Laguna.
Le Filippine si trovano all’interno del cosiddetto ‘anello di fuoco del Pacifico’ – una zona che circonda l’Oceano Pacifico e parte dell’Oceano Indiano, dove terremoti e vulcani attivi sono concentrati lungo i confini delle placche tettoniche. Secondo i dati del governo relativi allo scorso anno il Paese ha generato il 17%della sua elettricità (2 GW) sfruttando la capacità geotermica. Entro il 2020 si spera di generare 4,5 GW di energia pulita, in linea con l’obiettivo di raddoppiare la produzione di rinnovabili nel prossimo decennio.
Il governo federale è disposto anche ad offrire agevolazioni fiscali ed esenzioni tariffarie per i progetti incentrati sull’energia rinnovabile, nel tentativo di attirare gli investitori.