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Geotermia, firmato accordo Enel-Regione Toscana da 650 milioni

Enel realizzerà importanti interventi in campo ambientale: altre centrali (in aggiunta alle attuali 19) delle 31 in esercizio, saranno dotate di filtri Amis. Entro un mese l'Arpat darà l'avvio al piano per il monitoraggio delle emissioni

Sottoscritto oggi l’accordo volontario attuativo sulla geotermia tra Enel e Regione Toscana che fa seguito all’intesa firmata a Roma nel dicembre 2007.
Enel metterà a disposizione 650 milioni di euro agli enti locali interessati dall’attività geotermica e per investire nella ricerca, da qui al 2024.
L’accordo, che prevede entro ottobre una prima verifica e un aggiornamento entro la fine del 2011, dispone l’arrivo di una prima tranche da 170 milioni di euro entro il 2012 (88,3 milioni ai Comuni e 82 per il progetto di riassetto dell’area di Piancastagnaio).
Enel realizzerà importanti interventi in campo ambientale recependo tutte le raccomandazioni dettate dai ricercatori dell’Università di Siena, autori del recente studio, commissionato dalla Regione, sulla geotermia amiatina. Altre centrali (in aggiunta alle attuali 19) delle 31 in esercizio, saranno dotate di filtri Amis, capaci di abbattere le emissioni di mercurio e idrogeno solforato. Entro un mese l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpat) darà l’avvio al piano per il monitoraggio delle emissioni, a partire da quelle (ammoniaca e acido borico) per le quali la legge non fissa limiti.
Enel progetterà e realizzerà, d’intesa con gli enti locali e con la stessa Agenzia, un sistema di monitoraggio dotato di sensori e schermi informativi a servizio dei cittadini.
Geotermia, firmato accordo Enel-Regione Toscana da 650 milioni
Come hanno spiegato i firmatari si tratta di un protocollo attuativo innovativo costruito attraverso un confronto con le amministrazioni locali interessate e frutto di un lavoro di approfondimento, verifica e messa in pratica delle migliori soluzioni per affrontare i problemi che lo sfruttamento geotermico ha presentato in questi anni.
“In particolare – ha spiegato l’assessore regionale all’ambiente, Anna Rita Bramerini – si sperimenteranno nuove tecnologie per ridurre le emissioni di anidride carbonica e, grazie alla ricerca, si studierà la possibilità di sfruttare l’energia geotermica a temperature più basse e quindi di minore impatto ambientale”.
Il Piano di indirizzo energetico regionale prevede uno sviluppo ulteriore dello sfruttamento geotermico per 200 megawatt di potenza installata. Nell’area geotermica cosiddetta tradizionale, con al centro Larderello, è concentrato quasi il 90% della produzione totale, con 702 megawatt di potenza installata su un totale regionale di 783: delle 31 le centrali geotermiche attive in Toscana, 5 si trovano sull’Amiata, per una potenza installata di 88 megawatt. Considerando tutte le fonti energetiche la geotermia garantisce in Toscana il 27% della produzione elettrica totale e l’87,5% della produzione elettrica da fonti rinnovabili.
(FP)

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