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Geo-rischi, per mapparli i 27 si uniscono nel progetto PANGEO

(Rinnovabili.it) – Grazie ad un nuovo progetto finanziato dall’UE a breve si potranno conoscere con maggiore precisione le conseguenze dei geo-rischi, come ad esempio eruzioni vulcaniche e inondazioni, sulla vita quotidiana.
Battezzato *PANGEO* il progetto, a cui hanno preso parte tutti e 27 gli Stati Membri, ha ricevuto un fondo economico da 2,5 milioni di euro nell’ambito del settimo programma quadro dell’Unione europea, ed è nato con lo scopo di riunire tutti i dati geologi a disposizione per la realizzazione di un portale informativo gratuito, il *Geohazard Data Layer*; il portale potrà essere d’aiuto ai responsabili delle politiche pubbliche delle 52 maggiori città (2 città di ogni Stato membro, eccetto Cipro e Lussemburgo che contribuiranno ognuno con una città) incluse nell’Atlante urbano del Tema Terra del GMES (Enabling access to geological information in support of Global Monitoring for Environment & Security) che rappresentano circa il 13% della popolazione del continente.
Coordinato da un gruppo di specialisti esperti in rilevazioni satellitari il progetto ha avuto inizio nel mese di febbraio e durerà per i prossimi tre anni, avvalendosi della collaborazione di ben 37 partner in tutta l’Unione Europea.
Grazie a questi dati gli utenti potranno conoscere i geo-rischi di ogni città mappata, con i relativi collegamenti alle conseguenza socio-economiche che potrebbero derivarne. “Vogliamo apportare un miglioramento generale della conoscenza e l’accessibilità delle informazioni sui geo-rischi”, dice il coordinatore del progetto Ren Capes della Fugro NPA. “Ci sono già servizi GMES per il mare, l’aria e le superfici terrestri, ma non per quello che si trova al di sotto della terra – la geologia. PANGEO aiuta a portare la geologia all’interno del GMES”.
Conoscendo i rischi dei diversi territori sarà quindi più semplice, anche per i politici adottare politiche specifiche per la gestione del rischio, anche quello legato allo sviluppo dell’area stessa.

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