Il governo inglese ha espresso la necessità di regolamentare lo sviluppo dei progetti di geo-ingegneria a favore della riduzione dell'impatto del climate change. Reso pubblico il "Select Committee report"
(Rinnovabili.it) – Una stretta cerchia di deputati ha annunciato la necessità di gettare le basi per la regolamentazione di eventuali progetti di geo-ingegneria volti alla ricerca di soluzioni che aiutino a ridurre l’impatto ambientale del cambiamento climatico prima che i danni siano irreversibili. Il comitato ha inoltre reso noti i risultati di una ricerca il “Select Committee report”:https://www.publications.parliament.uk/pa/cm200910/cmselect/cmsctech/221/221.pdf effettuata in parallelo dalla commissione statunitense, che investe il loro stesso ruolo, proprio il giorno dopo la dichiarazione rilasciata dal presidente della Commissione Usa, Phil Willis: “Quale migliore argomento della geo-ingegneria – per cui la collaborazione internazionale è indispensabile se si vuole esplorare e comprendere pienamente il suo potenziale – per fornire lo sfondo di una collaborazione tra Regno Unito e i comitati di controllo degli Stati Uniti”.
La geo-ingegneria propone di utilizzare la tecnologia a favore della protezione dell’ambiente e dell’umanità dai danni del climate change di origine antropica come sottolineato da alcuni scienziati che hanno inoltre reso noto come le soluzioni proposte, tra cui il posizionamento di una serie di specchi nello spazio per aumentare la rifrazione della luce solare o l’aumento forzato della fioritura del fitoplancton per l’assorbimento dell’anidride carbonica in eccesso nell’aria possano in realtà essere considerati un valido ‘Piano B’ alla lotta all’innalzamento della temperatura globale e della riduzione delle percentuali di gas serra.
Al contrario c’è chi, in ambito accademico, sostiene l’eventualità di conseguenze pericolose qualora l’attenzione si andasse a concentrare sulla geo-ingegneria a discapito dei piani tradizionali per la riduzione degli inquinanti sottolineando che qualora non venisse istituito un quadro di regolamentazione ad hoc potrebbe verificarsi una soluzione diversa per ogni paese, andando così contro l’interesse dell’umanità.