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Gentile e Tutolo: “Torri eoliche sui terreni ex ECA”

Li vendo o non li vendo? E se li vendo a quanto li vendo? L’ipotetica margherita da sfogliare sui terreni ex ECA a fine 2008 sta ancora crescendo a Palazzo Mozzagrugno e ora è tutta nelle mani del commissario prefettizio Michele Di Bari che in realtà ha già avuto modo di dichiarare che per lui vale quanto deliberato nel 2006 dal Consiglio comunale, cioè che il patrimonio donato nel 1935 da Giuseppina Spagnoletti Zeuli può essere alienato per una cifra vicina ai 10 milioni di euro con cui pagare innanzitutto il debito Sacco.
Ma già in quella seduta di fine novembre più di qualcuno si oppose con il voto e con le parole, definendo l’operazione una “mera vendita di un pezzo di storia della città”. Negli ultimi giorni ci hanno riprovato Antonio Tutolo e Renato Gentile, una sorta di strana coppia che è andata dal vice prefetto per chiedergli di non vendere quei 613 ettari dell’ex Ente Comunale di Assistenza distribuiti tra Lucera (150), Biccari (365), Volturino (80) e Pietra (18).
“Abbiamo spiegato al commissario prefettizio che l’eventuale vendita di quei terreni ci risolverebbe forse il problema del debito Sacco – ha dichiarato Tutolo – ma quasi certamente ci aprirebbe le porte a un nuovo contenzioso con gli eredi Spagnoletti Zeuli – De Troia che contesterebbero un impiego diverso del patrimonio rispetto alle intenzioni della donazione che parla di sostegno ai poveri. Abbiamo chiesto al commissario di temporeggiare o almeno di salvaguardare i pezzi pregiati del patrimonio rinunciando a metà della vendita. Questo Di Bari ce lo ha concesso, rinunciando alla costituzione di una prevista fondazione di assistenza, ma noi non ci fermiamo infatti stiamo già preparando una raccolta di firme per coinvolgere l’intera cittadinanza”.
Ma perché tutto questo impegno nel scongiurare la vendita di quei terreni che comunque oggi fruttano 60 mila euro all’anno di fitti? A spiegarlo è stato Renato Gentile che ha annunciato la presenza di un progetto di massima per la realizzazione di un parco eolico comunale su soli 100 ettari del patrimonio, anche se con molti di essi individuati nel Comune di Biccari. Da qui la proposta di un programma “intercomunale” che prevede l’installazione di 17 torri da 3 mega watt e che garantirebbero, a partire dal settimo anno dopo l’ammortamento dell’investimento, introiti per circa 15 milioni di euro annui. “E’ chiaro che quindi oggi quei suoli valgono molto di più della valutazione fatta nel 2006 – ha argomentato l’ex assessore all’agricoltura e alle attività produttive – per cui si tratta di una vera e propria miniera di terreni considerati ad alta redditività e che ci permetterebbero finanziamenti bancari tali da ripianare anche lo stesso debito Sacco. E comunque, in alternativa, ci sarebbe sempre la possibilità di commutare le liberalità delle aziende installatrici in pale eoliche anziché in denaro”.
Riccardo Zingaro