(Rinnovabili.it) – Grazie alla tecnologia IGCC (Integrated Gasification Combined-Cycle, ovvero gassificazione integrata a ciclo combinato) GE Energy ha concluso un altro strategico accordo nel settore del sequestro delle emissioni, stavolta con la società Hydrogen Energy per la messa in opera di un impianto nel sud della California, precisamente a Balkersfield. “Questo progetto rappresenta una sorta di ritorno alle origini per GE e la tecnologia IGCC”, ha specificato il Presidente di GE Energy Western Europe and North Africa Ricardo Cordoba. “GE infatti ha realizzato il suo primo impianto pilota IGCC a Barstow, proprio in California, ed è dunque con grande soddisfazione che abbiamo accolto la scelta della nuova generazione di questa tecnologia per realizzare un impianto a basse emissioni di anidride carbonica nel sud dello Stato”.
La futura centrale da 250 MW, diminuirà significativamente l’impronta di CO2 per merito dei processi legati alla tecnica dell’IGCC che, non solo è in grado di convertire i combustibili solidi, quali ad esempio il carbone, in carburanti ricchi in idrogeno che bruciano in maniera più pulita, ma offre l’opportunità di ridurre del 30% circa l’acqua utilizzata, rispetto a quella consumata nelle attività di produzione dell’energia elettrica per le strutture più tradizionali. L’anidride carbonica liberata lungo il percorso di sintesi che genera gas (syngas), assieme al diossido di zolfo, mercurio, particolato e ossido di azoto, verrà immagazzinata dall’impianto e indirizzata in un giacimento di petrolio limitrofe pronto per essere impiegato nell’estrazione del petrolio (EOR – Enhanced Oil Recovery and sequestration).
La struttura in questione permetterà, tramite IGCC, di catturare ben il 90% del diossido di carbonio generato.
Questa, è “l’ennesima dimostrazione dell’applicabilità commerciale della tecnologia IGCC con Carbon Capture and Storage (CCS). Jonathan Briggs, Regional Director of the Americas di Hydrogen Energy, ha così sottolineato la fiducia preposta nella tecnologia specificando inoltre la potenziale probabilità che l’impianto diventi “un modello di riferimento per la realizzazione di nuove installazioni per la produzione di energia in tutto il mondo facendo degli Stati Uniti il leader negli impianti di generazione elettrica a basse emissioni di anidride carbonica”.