Il Belpaese nega il riconoscimento delle GO di Francia, Grecia e Slovenia e la Commissione europea la esorta ad adottare entro due mesi le misure necessarie a conformarsi alla direttiva in parola
Ancora un altro parere motivato da parte della Commissione europea inviato all’Italia, stavolta per il rifiuto di riconoscere, per l’anno 2005, alcune garanzie d’origine (GO) – le certificazioni, a carattere volontario, della produzione rinnovabile rilasciata su richiesta del produttore – provenienti da Francia, Grecia e Slovenia. L’avvertimento scritto arriva a seguito delle lamentele di diverse società, che hanno spinto l’esecutivo Ue a compiere alcune indagini in merito. Ai sensi della direttiva europea sull’energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili tutti gli Stati membri hanno l’obbligo di introdurre un sistema di garanzie d’origine e di riconoscere, in linea di massima, quelle di altri Paesi membri. Le GO sono state introdotta in Italia dal Dlgs 387/03, “Attuazione della direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell’energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell’elettricità” ed utilizzate unitamente ai certificati verdi previsti dalla normativa nazionale. La questione è andata a complicarsi allorché in alcuni altri Stati membri si sono verificati dei ritardi che hanno comportato un recepimento non integrale della direttiva nelle legislazioni nazionali. L’Italia ha deciso che le garanzie d’origine rilasciate nel 2005 dai paesi di cui sopra non potessero essere considerate affidabili, rifiutandone il riconoscimento. Tuttavia la Commissione ritiene tale rifiuto ingiustificato mettendo ancora una volta il Paese a rischi di deferimento alla Corte di Giustizia.