Ancora una riunione in cui si è parlato della Conferenza di Copenhagen, ma senza decisioni. Le proteste degli ambientalisti che chiedono 160 miliardi l'anno per un serio programma contro il global warming.
(Rinnovabili.it) – Il count down segna meno di un mese all’ormai fatidico appuntamento di Copenhagen, quando un altro summit di alto livello, il G20 dei ministri finanziari e dei responsabili delle banche centrali che si sono visti in Scozia a Saint Andrews, oltre a trattare della crisi economica, hanno dedicato sabato una parte dell’incontro al problema del clima e del surriscaldamento globale.
Alistair Darling, ministro delle Finanze inglese e presidente di turno del G20, ha sottolineato quanto sia importante per i paesi industrializzati assicurare un adeguato sostegno finanziario agli accordi che dovessero essere adottati a Copenaghen.
Secondo il Wwf occorrerà almeno un budget “da 160 miliardi di dollari all’anno”, ma chiede anche di individuare subito fonti di finanziamenti per almeno 10 miliardi all’anno per aiutare i paesi più “vulnerabili” ad affrontare il cambiamento climatico
Da una parte G20 si è impegnato a raggiungere un ”risultato ambizioso” a Copenhagen, ma dall’altra non è stato fissato un budget appunto per finanziare le misure contro il cambiamento climatico.
Anche Oxfam, si è associata al Wwf per criticare la mancanza di decisioni sul clima e l’ambiente del G20 di Saint Andrews.
“Il G20 ancora una volta – ha criticato Max Lawson di Oxfam – non è riuscito ad andare oltre la retorica sul cambiamento climatico”. Per il WWF “L’incontro dei ministri finanziari del G20 si è rivelato un teatrino irrilevante sulla via delle trattative di Copenhagen del mese prossimo – ha stigmatizzato Richard Dixon del WWF, sottolineando come: “Dato che queste solo le persone che gestiscono le principali economie del mondo, sembra improbabile che faranno in modo di dare qualunque attenzione serie al tema del cambiamento climatico prima dell’inizio dell’incontro di Copenhagen”.