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G20 a Pittsburgh, economia sì, ma anche clima ed energia

Inizia il G20 negli States e anche in quest'occasione una sezione del summit non potrà non riguardare le problematiche di clima-energia, ormai connesse anche all'uscita dalla crisi economica

(Rinnovabili.it) – Il G20 che si sta svolgendo a Pittsburgh, l’ex città dell’acciaio, ha una connotazione prettamente economica. Ma anche nelle strategie dei politici si sta facendo strada la convinzione che uscire dalla crisi e stabilire un nuovo ordine mondiale a livello economico significa anche ripensare il modello di politica energetica, e considerare l’importanza anche economica che lo sviluppo delle industrie e le attività dell’energia delle fonti rinnovabili inizia ad avere un peso non più trascurabile Quindi non era possibile evitare le sfide del clima e la sicurezza energetica. Le sovvenzioni ai combustibili fossili, ancor oggi maggior fonte dell’energia consumata, incoraggiano il consumo di combustibili fossili e di conseguenza scoraggiano gli investimenti in energie alternative. Occorrerà seguire l’esempio di quei paesi che hanno compiuto passi in avanti nel sostituire le sovvenzioni alle fonti energetiche tradizionali con quelle a fonti rinnovabili, e operare affinché i paesi più poveri siano in grado di accedere alle fonti energetiche. Quindi la questione climatico-energetica non può essere disgiunta dalle problematiche economiche. Questo G-20 sarà in grado di fare dei passi avanti in qualche modo? Ciò avrebbe un impatto significativo sui cambiamenti climatici, alcuni degli studi hanno mostrato che l’impatto dei sussidi all’energia sui gas a effetto serra è piuttosto significativo. Non per nulla, secondo il rapporto annuale del colosso bancario HSBC, i profitti relativi a beni e servizi legati alla produzione delle tecnologie rinnovabili, già nel 2008 erano aumentati del 75%, pari a 534 miliardi di dollari in un anno (ad esempio contro i 530 del settore difesa-aerospaziale).