Prendiamo spunto dal 63° Salone dell'Auto di Francoforte, per fare qualche riflessione sull'auto e sul sistema di trasporto individuale. Risultato? un rapporto sempre più complesso e controverso tra il mondo dell'auto e il clima.
Il salone di Francoforte ha da sempre una posizione di preminenza tra le altre esposizioni automobilistiche europee, in nome di una supremazia non solo quantitativa, ma anche qualitativa del mercato e delle aziende automobilistiche tedesche.
Oggi i tempi sono cambiati, ma l’appuntamento di Francoforte è ancora uno di quelli da non perdere, per gli espositori, per gli addetti ai lavori e, specialmente, per l’utenza. In un momento in cui l’auto si trova sul banco degli imputati, come uno dei principali elementi che contribuiscono all’immissione dei gas serra nell’atmosfera, un salone come questo ci svela le strategie delle aziende automobilistiche e, di riflesso, anche i cambiamenti sulle motivazioni dell’utenza. Una manifestazione come quella di Francoforte, poi, ripropone una riflessione su una di
Quanto affermato può apparire ovvio e, al limite, semplicistico, ma in realtà è fondamentale. Il problema da affrontare è complesso più di quello che sembrerebbe: sull’automobile si è creato un comparto industriale, spesso importante e fondamentale per l’economia delle nazioni. Industria vuol dire esportazione, ricchezza per il paese, ma significa soprattutto lavoro, diretto e dell’indotto, per milioni di famiglie. Ecco che abbiamo toccato il mondo dell’economia, compreso quello della finanza, ma anche quello del lavoro e il mondo del sociale.
E torniamo al nostro interesse principale. L’auto e il clima. Nonostante gli studi, i prototipi, le piccole serie e qualche sporadico esempio di industrializzazione, il mondo dell’auto sta attraversando ancora un momento di transizione, che dovrà
Ma non sarà affatto facile. Anche perché l’auto non ha svolto, e non svolge, solo una funzione pratica di trasporto. Si è rivelata uno degli status symbol più potenti ed ambiti, esercitando una forte pressione da un punto di vista emozionale. A volte ha assunto un valore compensativo rispetto a situazioni e carenze di valori personali o addirittura sociali.
Nel rapporto tra sistema economico, strategia della creazione di bisogni e consumismo, l’automobile ha ricoperto un ruolo leader come oggetto del desiderio, per il quale la scelta non è stata fatta secondo criteri di indispensabilità, necessità, di utilità, ma si è dato peso spesso al superfluo o all’inutile, con una insopprimibile funzione psicologica che segue i ferrei e condizionanti meccanismi delle mode.
Ora invece che la crisi morde pesantemente e l’aspetto
h4{color:#D3612B;}. Iniziamo dalle scarpe
Questa volta iniziamo dai piedi. O meglio dalle scarpe. E cioè dai pneumatici che sono le calzature che fanno camminare le nostre auto. E più sono performanti e più ci aiutano non solo a guidare sicuri, ma anche soprattutto a risparmiare carburante. La Michelin insieme a Citroen ha lanciato lo slogan” più chilometri nel vostro serbatoio”. Con questo si vuole rendere concreti
Il cosiddetto pneumatico verde della gamma Energy, primo al mondo a integrare silice nella mescola del battistrada già nel 1992, è ormai giunto alla quarta generazione, l’Energy Saver. La diminuizione della sua resistenza al rotolamento è del 20% inferiore rispetto alla media dei principali concorrenti (v. prova del TUV SUD Automotive/ 2008), dunque richiede meno carburante per l’avanzamento del veicolo.
“Questi pneumatici – secondo Michelin Energy Saver – hanno
h4{color:#D3612B;}. I propulsori.
Ma il cuore dell’automobile è il motore: quello che fa girare le ruote e caminare la vettura. Oggi, come dicevamo all’inizio, c’è un gran fervore da parte dei costruttori nel seguire varie strade che possano portare in tempi più brevi possible e a costi accettabili dal mercato, ad una soluzione
*Automobili a benzina*
Le auto a benzina sono
*Automobili a Gasolio*
*Automobili a GPL e a Metano*
Si tratta di automobili del tutto simili a quelle di serie che possono affiancare all’alimentazione a benzina anche quella con un impianto alimentato da questi gas che hanno il vantaggio di inquinare meno della benzina e costare meno sia di questa che del gasolio.
Anche i costi ridotti (per percorrenza chilometrica r il GPL è simile al diesel) hanno contribuito alla diffusione di questi carburanti. Non va dimenticato però che il rendimento è minore. Con il metano, ipoi, si scende ancora anche rispetto al gasolio (circa -20-25%). Il metano inquina meno anche meno del GPL, non richiede impianti di raffinazione e si può utilizzare già appena estratto. Il trasporto avviene attraverso una rete di metanodotti ed è quindi disponibile senza accumulo
Oggi sono le stesse case automobilistiche ad offrire modelli con l’opzione benzina-Gpl, oppure benzina-metano. Ma il grande vantaggio di questi carburanti è quello di poter installare i relativi impianti anche su una macchina a benzina (costi intorno ai 1700€ per il GPL, e circa 2000€ per il metano per moderni impiantoi ad iniezione).
*Automobili ibride*
Ibrida, è un aggettivo che sta ad indicare, per un’automobile, la presenza contemporanea di due motori: uno a combustione interna (un motore a scoppio o diesel) e uno elettrico. Quello a combustione lavora alle velocità più elevate, mentre il secondo entra in azione in città (emissioni zero, quindi) o aiuta di quello a scoppio nelle accelerazioni repentine. Le batterie sono ricaricate da generatori che funzionano grazie al movimento dall’albero del motore a combustione. Il sistema è ovviamente gestito da un computer. Prima a tagliare il traguardo di vetture ibride prodotte in serie e commercializzate, è stata, nella sua prima versione
Secondo una ricerca condotta da JP Morgan Securities Japan, le auto ibride elettriche, a benzina o diesel, plug-in o normali, sono
h4{color:#D3612B;}. L’Ibrido dalla A alla Z
Le auto ibride non sono però tutte uguali. Ad esempio l’energia disponibile mentre l’auto si muove può essere in parte recuperata con le frenate. Il motore elettrico funziona da generatore e crea energia elettrica che viene accumulata nella batteria per essere
perchè più elettricità si intende usare nella gestione dell’auto, più è la potenza richiesta alla batteria e quindi aumenta il suo costo.
Oggi, troviamo cinque differenti tipologie di auto ibride. Le illustriamo brevemente, qui di seguito, partendo dal più basso utilizzo di elettricità da parte del motore fino a quello più elevato.
*Micro Ibrido*
Viene definito spesso Micro HEV (Hybrid Electric Vehicle). Si
*Ibrido intermedio*
Questa variante (definita Medium HEV) è quipaggita di solito da un motore elettrico da 10-15 kW e una batteria più potente rispetto al micro-ibrido, con una produzione di circa 1 kilowatt-ora (kWh).
*Ibrido pieno*
E’ chiamato “Parallel Powersplit HEV2” ed è un motore elettrico ancora più potente (sia arriva 35 kW) con una batteria da 2 kWh che consente un utilizzo ancora più efficiente dell’energia prodotta
*Ibrido Plug-in*
Stesso principio dell’ibrido pieno
per il PHEV, “Parallel Powersplit Plug-in HEV”, ma dotato di un propulsore elettrico ancora più potente (tra i 50 e i 100 kW) e maggiore carica dalla batteria (fino a 15 kWh). Può inoltre essere ricaricato da una normale presa di corrente di rete (plug-in). Gode di un’autonomia di circa 50 km, utilizzando la sola corrente elettrica, poi entra in funzione il motore a combustione. Con tale motorizzazione è possibile tagliare le emissioni di Co2 di circa il 70%.
*Hybrid Shev in serie*
Series Hybrid Electric Vehicle. Questo è un motore elettrico ancora più potente (anche oltre i 100 kW) con un generatore da ben 50 kW e una batteria anch’essa più potente (15-20 kWh) Anche questo modello può essere ricaricato con una presa di corrente della rete e aumenta la sua autonomia a circa 60 km, alimentato elettricamente. Qui è il propulsore elettrico a spingere l’auto, invece la funzione del motore a combustione interna è quella di produrre più energia elettrica per ricaricare le batterie. Un più potente motore elettrico vuol dire che il propulsore a combustione interna può essere più piccolo (ad esempio un tre cilindri a benzina o diesel) Anche con tale versione il sistema ibrido può far arrivare le emissioni di Co2 ad un -70%.
h4{color:#D3612B;}. Il futuro elettrico?
Infatti l’auto elettrica rappresenta l’auto ideale per vari motivi, offre un’efficienza almeno doppia rispetto alle migliori auto a benzina o diesel; è un veicolo ad emissioni zero, offre la coppia massima già a zero giri, del motore e quindi ottime prestazioni specialmente in accelerazione e in ripresa; risolve anche il problema dell’inquinamento acustico, in quanto assolutamente silenziosa; garantisce una manutenzione ridottissima e una vita media addirittura di un milione di km.
Tutto questo a patto che l’energia con cui viene ricaricata provenga da fonti rinnovabili e non inquinanti. Altrimenti non avremmo fatto altro che spostare il problema dell’inquinamento automobilistico a monte, cioè a chi produce energia.
Gli attuali limiti tecnologici sono dati soprattutto dalla tecnologia delle batterie a causa della scarsa densità energetica degli accumulatori. Infatti le migliori batterie in commercio hanno una densità di circa 200 Wh/kg, mentre i carburanti hanno densità di 11.000 Wh (in proporzione all’efficienza hanno comunque una densità 30 volte superiore). Questo si traduce in pratica in una minore autonomia. Oggi non si arriva a percorrere 100 km con una carica completa, contro gli oltre 500 km di autonomia delle auto a combustione interna.
Tra poco però dovrebbero essere sul mercato le batterie cosiddette a litio-polimeri, con densità superiori a 300 Wh/kg (650 Wh/litro) e allora i limiti saranno molto diminuiti.
h4{color:#D3612B;}. Automobili a idrogeno
Tecnicamente il motore a idrogeno sfrutta l’unione dell’idrogeno e dell’ossigeno per liberare energia tramite e cosiddette “celle a combustibile” (o fuel cell). la quale riceve in entrata due flussi: idrogeno dal polo negativo e ossigeno dal polo positivo. Quando gli atomi di idrogeno vanno a contatto con il catalizzatore, gli elettroni si separano dal nucleo, generano energia elettrica e si spostano verso il polo positivo. Qui si uniscono agli atomi di ossigeno caricandoli negativamente. Il processo si conclude con il passaggio delle molecole (positive) di idrogeno verso quelle(negative) di ossigeno la cui reazione chimica notoriamente porta alla formazione di acqua.
Le case automobilistiche stanno scelto due diverse soluzioni: quella del motore elettrico “fuel cell” e l’altra di un motore a “combustione interna” capace di usare l’idrogeno come carburante. Questi ultimi propulsori usano l’idrogeno liquido.
I problemi da superare nell’utilizzo dell’idrogeno sono costituiti dalla sua alta infiammabilità (serbatoi con elevati standard di sicurezza) e per l’idrogeno liquido i il serbatoio deve conservare il carburante ad una temperatura di -253°.
h4{color:#D3612B;}. Novità significative a Francoforte
Per quanto riguarda i concept car, sarà esposto la Revolte (, city car tutta lusso & ecologia, trazione ibrida, ricaricabile.
Poi il Berlingo First Elettrico, commercializzato all’inizio del 2010.
A breve la commercializzazione di un veicolo “Full Hybrid” Diesel, la DS5, a partire dal 2011, e l’adozione di molteplici declinazioni della tecnologia “Stop&Start” di seconda generazione, benzina e Diesel, su numerosi modelli della gamma. Alla fiera tedesca anche due nuove generazioni di propulsori HDi: il V6 3 litri e il 2 litri con una +riduzione dei consumi e delle emissioni di CO2, dal 4 al 15% secondo i modelli. Inoltre, ognuna delle gamme C3 e DS3 propone un’offerta HDi, con emissioni di CO2 limitate a 99 g/km. Oltre alla Revolte, saranno presenti altri due concept car: C4 WRC HYbrid4, sport ed ecologia di Citroën Racing, e il GTbyCitroën, in serie limitata.
Ultimamente.poi, BMW Group ha ulteriormente orientato le sue attività verso una maggiore sostenibilità istituendo addirittura un Consiglio apposito nell’estate del 2009 – Sustainability Board – che, composto dal Consiglio di Amministrazione, si riunisce due volte l’anno per discutere e adottare le strategie e valutare le attività operative per quanto riguarda le questioni di sostenibilità.
In questo modello il motore si presenterà già in veste… Euro 6, per all’adozione del sistema SRC,(catalizzatore di ultima generazione) che, in accoppiata con l’AdBlue addizionato ai gas di scarico, taglia le emissioni di ossido di azoto fino al 40%. La nuova CX-7 c è attesa in listino per la fine ottobre.
Nello stand Peugeot due concept car in prima mondiale: la 3008 HYbrid4 anteprima di un modello di serie sul mercato nella primavera del 2011 e lo studio RCZ HYbrid4. Altre anteprime mondiali: 5008 monovolume compatta con abitabilità e modularità. Insieme alla 3008, la 5008 punta alla conquista del mercato, con la copertura del 90% del segmento M1. A Francoforte come abbiamo detto pci sarà anche la RCZ, coupé 2+2 commercializzata nella primavera del 2010. La RCZ invece proporrà tre motorizzazioni performanti, tra cui il nuovo 1.6 THP da 200 Cv.
La Twizy Z.E. concept car 4 ruote, due posti disposti “in tandem”, completamente elettrico, a zero emissioni con carrozzeria avvolgente a “cellula”.
La Zoe Z.E. concept car , veicolo “zero emissioni” elettrico (a tre modalità di ricarica), monta un tetto che ottimizza la gestione del climatizzatore, interno personalizzabile, climatizzatore a tre effetti: idratante, detossificante e aromatizzante.
La Fluence Z.E. concept car a vocazione familiare, ecologica a zero emissioni, tutta comfort e spazio, 160 km di autonomia “elettrica” e tre opzioni di ricarica “standard” da 4 a 8 ore, “rapida” in 20 minuti e “istantanea” in 3 minuti, con il sistema “Quickdrop” di sostituzione delle batterie.
con ben 10 milioni di unità vendute e con la nuova versiona dai ridotti consumi di carburante (4,4l/100km) e di
emissioni (103g Co2/km).Suzuki Splash mini monovolume a cinque porte, compatto, economica, spaziosa
In Italia debuttano le Suzuki Splash GPL. Questa versione Bifuel, sarà disponibile con motori 1,0 68Cv e 1,2 litri 86Cv. I valori di CO2 emesso si riducono fino a 108 g/km per la mille e 119 g/km per la 1,2, senza incidere in maniera significativa sulle prestazioni dichiarate. Il sovrapprezzo rispetto alle versioni benzina è di quasi 2000 €, compensati però dagli incentivi statali. A fronte quindi di un listino compreso tra 11.990 € e 14.690 €, i prezzi al netto degli incentivi saranno compresi tra 9.990 € e 12.690 €. Gli allestimenti disponibili sono L, GLS e GLS Safety Pac
La concept-car Prius Plug-in esposta al Salone di Francoforte ha un’autonomia nella sola modalità elettrica di circa 20 km con una ricarica completa, e un livello indicativo di emissioni di Co2 inferiore a 60 g/km.
La concept–car Prius Plug-in, basata sulla terza generazione Prius, è equipaggiata con una batteria agli ioni di litio. Un’automobile ibrida Plug-in funziona come una vettura elettrica su distanze ridotte e come un normale veicolo ibrido sulle percorrenze più lunghe. Nonostante le sue caratteristiche di veicolo elettrico, assicura una maggiore autonomia rispetto ad un normale veicolo ibrido, quindi una diminuzione dei consumi e delle emissioni di Co2. Inoltre, essendo un veicolo ibrido, può funzionare indipendentemente dalla carica della batteria ed è completamente indipendente dalle infrastrutture esterne per la ricarica della batteria.
Toyota ritiene che i veicoli ibridi Plug-in rappresentino una soluzione importante per la questione ambientale con la possibilità di ampliare l’utilizzo di diverse fonti energetiche. Per questo motivo, all’inizio del 2010 Toyota intende distribuire circa 500 veicoli Plug- a livello globale: 200 in Giappone, 150 negli USA, 150 in Europa
in particolare in Francia, Germania e Gran Bretagna), indirizzandosi prevalentemente alla clientela di flotta, per incoraggiarne la diffusione sul mercato e diffonderne la conoscenza.
Toyota continuerà a sviluppare la sua tecnologia ibrida per raggiungere una mobilità sostenibile, implementando veicoli ibridi Plug-in, veicoli elettrici e veicoli ibridi a fuel-cell, che dovranno contribuire a diminuire il consumo di combustibili fossili, a ridurre le emissioni CO2 e diversificare le fonti energetiche.
Per il versante elettrico la E Up! Concept, ultra-compatta dalle f mossa solo da un motore elettrico di 60 kW (circa 81 CV), potenza costante di 40 kW e coppia massima di 210 Nm. La E-Up! pesa 1.085 kg con velocità di di 135 km/h, 11,3 secondi nell’accelerazione 0-100 km/h e soli 3,5 secondi per andare da 0 a 50 km/h. 130 km di autonomia grazie ad una batteria agli ioni di litio (18 kWh in 240 kg).
Infine la L1 larga solo 1.15 metri due posi stile tandem. Struttura in fibra di carbonio, plastica, alluminio e titanio: totale peso intorno ai 400 kg. Il motore è un diesel da 30 CV dotato di cambio DSG a 7 rapporti. Secondo Volkswagen il consumo è di 1,2 litri per 100 km e le emissioni di Co2 sono 39 g/km.