Rinnovabili

Francia: il premier Fillon illustra gli obiettivi della filiera fotovoltaica

(Rinnovabili.it) – L’ultimo intervento del primo ministro francese François Fillon è datato due giorni fa ormai, ma si è trattato di un discorso fondamentale perché ha consentito di conoscere le ambizioni della nazione transalpina in materia di fotovoltaico. L’assemblea plenaria del “Consiglio Economico Sociale e Ambientale”:https://www.google.it/url?sa=t&source=web&cd=3&ved=0CCoQFjAC&url=http%3A%2F%2Fwww.lecese.fr%2F&ei=_yhlTYnKIMy94gblu5GUBw&usg=AFQjCNGOWVQ6guAT2D33LbPmqj8oD_Q_-g (Cese: si tratta dell’assemblea consultiva che è stata prevista dalla Costituzione) è stato il luogo in cui lo stesso Fillon ha annunciato i piani del paese europeo. In particolare, i principali riferimenti sono andati alla cosiddetta filiera fotovoltaica per la produzione di wafer, moduli e celle, con delle indicazioni ben precise per quel che concerne le fondamenta che occorre costruire; in particolare, il governo di Parigi si impegnerà al massimo per conseguire dei volumi di mercato che siano sufficienti ad assicurare performance di primo livello, in modo da rispondere in maniera efficace ai bisogni dei professionisti. Sul fronte della generazione elttrica le stime più realistiche in tal senso parlano di una capacità installata nei prossimi due anni che dovrebbe essere compresa tra i 2.500 e i 3.000 MW. Per assicurare un comparto industriale innovativo, ad alto valore aggiunto e competitivo il governo ha sottolineato che per i nuovi impianti la “velocità di crociera” debba essere di 500 megawatt annui.
Una cifra, in realtà, ben al di sotto di quella sostenuta dalla maggior parte di quegli industriali che, durante la fase di consultazione con il governo lo scorso gennaio, aveva proposto una quota incentivabile non inferiore agil 800 MW.
Tra l’altro, c’è da sottolineare come la stessa Francia godrà nel 2012 di fondamentali tariffe incentivanti che si ridurranno in via progressiva; il progresso tecnologico è una delle priorità della nazione e si tiene in alta considerazione il livello territoriale e quello amministrativo, così che il sistema transalpino potrebbe essere sempre più semplificato dal punto di vista della burocrazia e delle varie formalità da ottemperare.

Exit mobile version