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FR: “Le energie pulite sono l’emblema del futuro low carbon”

Aumento della produzione e diminuzione delle emissioni sono le principali caratteristiche del panorama energetico spagnolo, che nel 2010 si è basato sulle fonti pulite per il 32,6%

(Rinnovabili.it) – Le energie verdi hanno fatto risparmiare 5 miliardi di euro in due anni e non sono un lusso troppo costoso. La dichiarazione, rilasciata dalla “Fundación Renovables”:https://www.fundacionrenovables.org/ (FR), ha intenzione di dimostrare che le rinnovabili rappresentano l’elemento di svolta per passare ad una economia a basso impatto ambientale anche a seguito del disastro di Fukushima e dell’aumento del prezzo del petrolio.
In una nota l’associazione ha commentato che il recente Bilancio Energetico 2010 presentato al Ministero dell’Industria ha confermato che il “Cambio del modello energetico è già una realtà, e non dovrebbe essere frenata”. Secondo il bilancio infatti le rinnovabili nello scorso anno sono divenute la principale fonte di energia fornendo al paese il 32,6 per cento dell’energia totale.
“Nel mese di marzo, l’aumento del prezzo di gas e petrolio determinato dagli eventi del Maghreb e del Medio Oriente e dal disastro nucleare di Fukushima hanno chiarito che i combustibili fossili e le fonti di energia nucleare stanno diventando sempre più costosi e incontrollabili e i rischi a loro collegati sono inaccettabili da parte della società” viene affermato. Da questo punto di vista la Spagna detiene una buona posizione internazionale per lo sviluppo delle energie rinnovabili. Il paese, si legge, “è ai vertici nel mondo in questo momento nel meccanismo di conversione del settore energetico” che dimostra il successo delle imprese nazionali.
Un altro aspetto positivo del sistema energetico spagnolo è rappresentato dall’alto livello di integrazione delle rinnovabili alla rete nazionale di approvvigionamento, sistema ammirato anche dalle altre nazioni, panorama energetico che nel 2010 ha visto il contributo delle fonti non fossili crescere accompagnato da un calo delle emissioni del 20%.
“Si può anche concludere che le energie rinnovabili sono lo strumento più efficace per ridurre le importazioni dall’estero, principalmente da gas e petrolio, che hanno rappresentato il 66% del nostro deficit commerciale nel 2010”, ha dichiarato la Fondazione.

I maggiori risultati energetici ottenuti sono dovuti per la maggior parte all’ampliamento della produzione da fonte idroelettrica, record che sarà difficile eguagliare nuovamente e che mette quindi in forse il raggiungimento degli obiettivi energetici al 2020. “Siamo lontani dagli obiettivi al 2020 e raggiungerli vorrebbe dire raddoppiare nei prossimi dieci anni tutti gli sforzi in favore delle fonti rinnovabili compiuti nei trenta passati ” ha avvertito la Fondazione presieduta da Javier García Breva. E’ proprio in virtù di questa situazione che la FR ha richiesto maggiore impegno per l’ampliamento della produzione da fonte alternativa cercando di fissare nuovi obiettivi al 2020 che tocchino il 30% in più nel campo della produzione, il 30% in meno in fatto di emissioni e un ulteriore 30% del calo della domanda energetica. Bloccare lo sviluppo di queste tecnologie “comporta una contraddizione in termini di costi economici e ci avvicina a una crisi di futuro energetico che può essere prevenuta solo abbandonando la dipendenza dai combustibili fossili e l’energia nucleare”, ha aggiunto Breva.