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Fotovoltaico: manifestazione in Provincia e incontro con il ministro Galan

Prorogare gli incentivi a favore del fotovoltaico almeno fino al 31 dicembre 2011, fare pressione nei confronti del governo affinché modifichi il decreto Romani e convocare un tavolo permanente che punti allo sviluppo del settore delle energie rinnovabili al quale partecipino istituzioni padovane, aziende e lavoratori. Sono questi i temi affrontati tra l’assessore provinciale al Lavoro Massimiliano Barison e i rappresentanti di tutte le organizzazioni sindacali e delle Rsu delle principale aziende padovane, che hanno manifestato davanti alla sede della Provincia di Padova. Il settore fotovoltaico occupa nel nostro territorio più di 2.500 lavoratori diretti, cui si aggiungono oltre 5mila dipendenti nell’indotto, posti che, secondo le organizzazioni sindacali, sono messi a rischio dall’approvazione del decreto del ministro Romani. Una situazione grave nei confronti della quale la Provincia si sta già muovendo. “Siamo preoccupati per gli effetti di questo decreto – ha dichiarato la presidente Barbara Degani, assieme all’assessore al Lavoro Barison – e incontreremo il ministro Giancarlo Galan per ragionare sulle ricadute nel nostro territorio e per chiedere di farsi portavoce di questa situazione direttamente al Governo. In più lunedì prossimo sarà convocato, in Provincia, un tavolo tra organizzazioni sindacali, associazioni datoriali e parlamentari padovani per definire un intervento volto ad individuare un percorso condiviso”.
Infatti, limitare gli incentivi al prossimo 31 maggio nel settore fotovoltaico della nostra provincia, che è in forte espansione, avrebbe ripercussioni negative in tutte le aziende del comparto. “Va tenuto conto – sottolinea l’assessore Barison – che le aziende che si occupano di fotovoltaico sono state in grado di assorbire i lavoratori provenienti dalle aziende metalmeccaniche in difficoltà. Quindi senza il fotovoltaico diventerebbe ancora più difficile gestire la crisi, senza contare che ci sono molti enti pubblici tra cui gli stessi Comuni che hanno iniziato ad installare impianti sui propri edifici e si troverebbero ora in difficoltà economiche per portare avanti le opere senza gli incentivi statali”.