(Rinnovabili.it) -I progressi della tecnologia solare costituiscono un trade-off tra l’efficienza delle celle e il costo di produzione ed installazione delle stesse. Il fotovoltaico strutturato a punti quantici o quantum dot che utilizzano semiconduttori per produrre energia elettrica su scala nanometrica, costituiscono una promessa di produzione a basso costo perché possono essere spruzzati o dipinti sui substrati comportando de grandi vantaggi in termini di installazione. In termini di efficienza le celle a quantum dot non raggiungono prestazioni simili a quelle in silicio o in CIGS, tuttavia un nuovo record tecnologico raggiunto da un team di ricercatori potrebbe ridurre il grande divario oggi esistente. Per migliorare l’efficienza gli scienziati dell’University of Toronto, King Abdullah University of Science & Technology e della Pennsylvania State University hanno sviluppato un modo per rivestire o passivizzare i punti quantici con leganti inorganici. Questo approccio incrementa le prestazioni attraverso la riduzione delle “trappole” di elettroni nel materiale e impacchettando più punti quantici nella stessa quantità di spazio nano-scopico. “Abbiamo avvolto un singolo strato di atomi attorno ad ogni particella”, spiega il dottor Jiang Tang, il primo autore dello studio. “Come risultato, siamo riusciti ad impacchettar e i quantum in un solido molto denso”. Il risultato è un’efficienza da record per questa categoria solare del 6%.”Il mondo e il mercato necessitano di innovazioni solari che rompano il compromesso esistente tra prestazioni e costo. Questa partnership, siamo pronti a tradurre questa emozionante ricerca emozionante in innovazioni tangibili che possano essere commercializzate”.