Una riunione tra i prefetti pugliesi e la Regione per prevenire le infiltrazioni criminali nelle energie rinnovabili. A chiedere la collaborazione con le Prefetture è la vice presidente della Regione Puglia e assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone che ha scritto al prefetto di Bari Carlo Schilardi, chiedendogli di convocare l’incontro. “La Regione Puglia – si legge nella lettera – negli ultimi anni ha visto l’incremento dell’interesse imprenditoriale nazionale e internazionale per gli insediamenti di impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili”. Il notevole livello degli incentivi riconosciuto a livello nazionale in favore di tali iniziative (il cosiddetto “conto energia”) connesso alle condizioni ambientali favorevoli, hanno addensato sulla Puglia un interesse insediativo di dimensioni straordinariamente rilevanti”. “La Regione Puglia – scrive Loredana Capone – delegata ai sensi del decreto legislativo n. 387/01 all’emissione delle autorizzazioni, ha predisposto linee procedimentali ispirate alla legislazione di settore. Sta di fatto, però, che i limiti previsti dalla disciplina vigente ai controlli consentiti agli uffici regionali, suggeriscono di sviluppare un’attività di collaborazione con le Prefetture pugliesi, al fine di scongiurare ogni possibile fenomeno distorsivo in tali iniziative di impresa. Ciò specie con riguardo alla prevenzione rispetto a eventuali infiltrazioni di tipo criminale nell’ambito di questa rilevante attività economica”. “Per tali ragioni” – conclude la vice presidente nella lettera – le chiedo di valutare la possibilità di convocare una apposita riunione con i Prefetti pugliesi e la Regione su questo tema, per approfondire tali questioni e definire possibili comuni iniziative”. “La possibilità di infiltrazioni della malavita nelle rinnovabili – ha spiegato Loredana Capone – è un rischio rispetto al quale non intendiamo abbassare la guardia, ecco perché vogliamo coinvolgere le Prefetture oltre alle forze dell’ordine. In questa vicenda tutti gli attori coinvolti sono chiamati ad un supplemento di vigilanza. Finché il governo nazionale distribuirà incentivi così elevati, arrestare l’onda degli interessi è un’impresa titanica e in questo flusso può arrivare insieme con l’imprenditoria onesta anche quella criminale”.