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Fossolo modello italiano per la cogenerazione

Da oggi le famiglie del Quartiere Fossolo di Bologna risparmieranno ogni anno 300 euro sulla fornitura di energia. Tra 7 anni il risparmio duplicherà assieme a una riduzione di emissioni di CO2 nell’aria pari a 2mila tonnellate annue in meno: sono questi i numeri dell’impianto di cogenerazione ad alto rendimento inaugurato oggi alla Centrale Termica Fossolo a Bologna, che climatizza 90 edifici e 1.550 famiglie del comprensorio urbano, garantendo così risparmio economico e rispetto ambientale nell’ordine di oltre il 30 per cento.
Gli aspetti più innovativi dell’impianto, scelto e voluto dagli abitanti del quartiere, sono principalmente due: l’alta componente tecnologica e la partnership tecnico-finanziaria con l’azienda ASTRIM SpA che, in quanto E.s.Co. – Energy, Service Company – si è fatta carico dell’intero investimento iniziale (circa 2 milioni di euro) e ha preso in gestione l’impianto da un punto di vista tecnico-manutentivo per 7 anni, ovvero il tempo necessario per recuperare l’investimento. Una soluzione questa che ha permesso agli abitanti del Fossolo di non accollarsi investimenti iniziali e di aggiudicarsi un risparmio diretto in bolletta.

Nonostante una simile efficienza economica e ambientale, la normativa in essere non premia soluzioni come la cogenerazione, ostacolandone l’applicazione nel contesto abitativo.

Politici, tecnici e cittadini hanno partecipato oggi al convegno “RISPARMIO ENERGETICO NEL SETTORE RESIDENZIALE: COGENERAZIONE ALLA PORTATA DI TUTTI?”, svoltosi per l’occasione all’interno della centrale termica, proprio per creare un confronto su queste problematiche.

Dai dati presentati è emerso che, se Fossolo fosse in Germania, il risparmio che si otterrebbe da un impianto simile sarebbe già nei primi 7 anni di 700 €/anno.

«Oggi, infatti, in Italia – ha spiegato l’ing. Giorgio Bergamini, direttore generale di Astrim spa – il sistema di tariffazione dell’energia prevede degli oneri a carico esclusivo del privato su alcuni servizi di rete, che con la cogenerazione potrebbero essere eliminati, ma che di fatto si continuano a pagare. Mettendo insieme tutte le potenzialità delle utenze pubbliche e private nel nostro Paese, che potrebbero essere rese più efficienti con modelli simili al Fossolo – continua Bergamini – l’Italia arriverebbe ad avere una potenza energetica pari al doppio del programma nucleare. Deve essere ripensato il sistema di redistribuzione degli oneri».

«Il sistema di tariffazione energetica così come è oggi – ha commentato l’on. Aldo Di Biagio – può sembrare un modo indiretto di tassare ulteriormente i cittadini, o addirittura un ammortizzatore sociale. Ma questo non può fermare la diffusione della cogenerazione che ha già dimostrato di essere un progetto fattibile».

«In Italia – sottolinea l’on. Marco Carra – ci sono esperienze straordinarie ma che cozzano con norme obsolete. Serve una convinzione da parte della politica. Dobbiamo portare il dibattito su alcuni temi: dal piano economico nazionale al regime di tassazione energetica».

«Anche il sistema pubblico dovrebbe adottare la cogenerazione – ha aggiunto l’on. Massimo Calearo – Manca però una conoscenza reale delle potenzialità di questa tecnologia tutta italiana e che proprio nel nostro paese fatica a diffondersi. Personalmente mi farò paladino della cogenerazione in Parlamento».

«Complessità normativa, oneri di distribuzione, obsolescenza di strutture sono dei limiti forti per lo sviluppo della cogenerazione in Italia – conclude l’Ing Giorgio Bergamini -. Si dimostra ancora di più quanto sia intelligente questa tecnologia: non si chiedono soldi allo stato, si risparmia economicamente e non si impatta sull’ambiente. Il Fossolo ne è un esempio».

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