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Forces Motrices Hongrin-Léman SA: Concesso il permesso per aumentare la potenza dell’impianto

Il 20 dicembre 2010 l’impresa Forces Motrices Hongrin-Léman SA (FMHL) ha ottenuto il permesso di costruzione per il progetto FMHL+. Il progetto prevede l’aumento della potenza installata da 240 a 480 megawatt, di cui 60 megawatt di riserva, mediante l’aggiunta di due gruppi in una nuova caverna sotterranea vicino all’attuale centrale di Veytaux. La centrale di pompaggio produrrà in media un miliardo di chilowattore di energia di punta, ossia quasi il doppio della produzione attuale. I nuovi gruppi d’impianti saranno messi in esercizio probabilmente entro la fine del 2014.

Non sono state sollevate opposizioni alla domanda di autorizzazione per la costruzione del progetto FMHL+ presentata ed esposta al pubblico il 25 giugno 2010 nei comuni di Veytaux e Villeneuve. La domanda in seguito ha ottenuto i pareri favorevoli delle autorità competenti del Canton Vaud come pure dell’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM). La modifica tecnica della concessione esistente era stata concessa dai cantoni Vaud e Friburgo il 17 maggio 2010. Il Consiglio d’amministrazione di FMHL ha quindi deciso di avviare il progetto di costruzione, che richiede un investimento di 331 milioni di franchi svizzeri.

La particolarità della centrale di pompaggio di proprietà della società FMHL consiste nel fatto che l’acqua del bacino artificiale di l’Hongrin viene turbinata nella centrale di Veytaux, situata 800 m più in basso, e la procedura viene poi invertita in periodi di basso consumo d’elettricità. L’acqua del Lago Lemano viene poi pompata ed accumulata nel bacino di l’Hongrin per essere utilizzata nelle ore di punta quando la domanda è più forte. Il progetto FMHL+ si prefigge di aumentare la potenza totale dell’impianto costruendo una nuova caverna sotterranea vicino a quella attuale di Veytaux. Saranno installati due nuovi gruppi supplementari di pompaggio con una potenza di 240 megawatt, di cui 60 megawatt di riserva previsti nel quadro del rinnovamento – dopo 40 anni di attività – dei gruppi della centrale esistente. Al termine del progetto, l’impianto avrà una potenza installata totale di 480 megawatt, di cui 420 in esercizio e 60 di riserva, e produrrà circa un miliardo di chilowattore di energia di punta all’anno, quasi il doppio della produzione attuale (520 milioni di chilowattore). Sarà necessario adattare il bacino di carico, mentre né la diga d’Hongrin né la galleria di derivazione o la condotta forzata subiranno modifiche.

Un complemento indispensabile allo sviluppo delle nuove energie rinnovabili

Il progetto risponde ad una domanda crescente di energia di regolazione, necessaria per bilanciare nelle ore di punta l’energia prodotta e quella consumata. L’aumento della domanda è da ricondurre agli sviluppi attuali e futuri nel campo delle nuove energie rinnovabili in Europa e in Svizzera, come l’energia eolica o solare. Poiché questi impianti dipendono direttamente dalle condizioni meteorologiche, la loro produzione è irregolare e deve essere compensata dunque con energia di regolazione. Una centrale di pompaggio, grazie al bacino d’accumulazione, funge da riserva preziosa che in qualsiasi momento può immettere energia nella rete, offrendo così una soluzione immediata ed efficace nei periodi di bassa produzione.