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‘Fishing for Litter’, i pescherecci vanno a caccia di rifiuti

I pescatori scozzesi aderendo all'iniziativa ripuliranno i mari: dotati di sacchetti per la raccolta differenziata smaltiranno sulle banchine i rifiuti che spesso trovano impigliati nelle reti da pesca

(Rinnovabili.it) – I pescatori scozzesi hanno deciso di aderire ad una simpatica, quanto utile, iniziativa denominata ‘Fishing for Litter’ : durante le uscite in mare contribuiranno a raccogliere e smaltire i rifiuti che troveranno impigliati nelle loro reti cercando di migliorare le condizioni dell’ecosistema marino.
Il sistema, gestito dall’organizzazione internazionale ambientale per le autorità locali, KIMO, ha dotato le barche di sacchetti per i rifiuti da depositare successivamente in appositi cassonetti per la raccolta differenziata presenti sulla banchina.
I Consigli di Argyll e Bute hanno già degli appositi bidoni nei porti di Campbeltown e Rothesay, dove i pescatori possono contribuire alla speciale raccolta. Le prima barche a firmare l’accordo sono state il peschereccio Mor Leven attivo nel porto di Rothsay e il Kelly Emm attivo Campbeltown, che operano nei mari scozzesi.
Questo stesso progetto ha avuto successo in molte altre località europee, come ha dichiarato il consigliere Len Scoullar, rappresentante di Argyll e Bute sul progetto della KIMO, che ha poi aggiunto “Nonostante i molti programmi e le legislazioni per ridurre i rifiuti marini, questo rimane uno dei problemi ambientali più significativi, con un impatto sull’ambiente marino su scala mondiale.”
Studi recenti hanno rilevato che circa 20.000 tonnellate di rifiuti – in prevalenza plastica – vengono gettate nel Mare del Nord ogni anno. Di questi il 70% affonda, il 15% galleggia sulla superficie e il 15% si deposita sulle spiagge influenzando sensibilmente la vita della fauna e della flora ittica “Migliaia di specie di uccelli, pesci e di mammiferi soffrono ogni anno nelle acque in Europa a causa di questo problema” è stato dichiarato. Inoltre i rifiuti costano ogni anno decine di migliaia di sterline a causa dei danni provocati alle eliche, bloccate da oggetti risucchiati in acqua e attrezzature rovinate che vanno a compromettere l’utilizzo delle gabbie e reti impiegate per l’acquacoltura.