(Rinnovabili.it) – Fiper ha presentato nei giorni scorsi un “documento”:https://www.rinnovabili.it/file_download/37 al Governo sulle politiche necessarie alla promozione nel nostro Paese del teleriscaldamento a biomasse e la produzione di origine vegetale e animale in vista del Piano di Azione Nazionale che l’Italia presenterà a Bruxelles entro il prossimo 30 giugno 2010 per il raggiungimento degli obiettivi previsti nel piano 20-20-20 (Direttiva 2009/28/CE del 23 Aprile 2009). Con questo documento Fiper ha voluto sottolineare come sia necessaria innanzitutto una differenziazione degli incentivi sull’energia termica in funzione della tipologia di biomassa utilizzata (rifiuti organici, residui agricoli e forestali, reflui zootecnici) ipotizzando anche la creazione di una struttura a livello nazionale che si occupi di monitorare con continuità tutto il settore. La Federazione ha proposto anche una politica di interventi per realizzare, entro i prossimi 10 anni, un incremento nell’utilizzo di biomasse vegetali e animali pari a 0,8 Mtep proveniente dal teleriscaldamento e di 2,3 Mtep dal biogas.
La Federazione ha proposto innanzitutto un meccanismo d’incentivazione per favorire la nascita di imprese sul territorio capaci di realizzare investimenti di mercato, spostando, almeno in parte, gli incentivi dal conto capitale o dal conto esercizio verso fondi di garanzia che permettano l’accesso a mutui di lunga durata. Tra le altre misure suggerite quella di focalizzare ed indirizzare la politica dell’agricoltura e dell’ambiente allo sviluppo della filiera del legno a monte degli impianti, per garantire combustibile proveniente dal territorio locale in modo programmato, considerando anche i vantaggi dal lato ambientale, dell’assetto idrogeologico dei terreni e dell’occupazione potenziale. Un altro importante intervento sollecitato da Fiper riguarda il meccanismo dei Titoli di Efficienza Energetica che andrebbe prorogato e rafforzato da misure specifiche che incentivino lo sviluppo della filiera della biomassa a monte, evitando il rischio del “trasferimento” degli incentivi all’estero. Un nuovo approccio che presuppone anche un’evoluzione degli incentivi con speciale attenzione agli usi distribuiti delle biomasse solide ed alle piccole reti di teleriscaldamento.
Per quello che invece riguarda la filiera del biogas, Fiper propone che il biogas prodotto dagli impianti alimentati da biomassa vegetale o di origine animale possa essere trasformato in “biometano”, come già realizzato in altri Paesi Europei. Per favorire gli investimenti in tale comparto, Fiper suggerisce che vengano riconosciuti gli incentivi corrispondenti ai Certificati Verdi.
In particolare la federazione ha proposto un portafoglio di interventi in cui sono ricomprese diverse misure di intervento come, ad esempio, la riorganizzazione del meccanismo dei certificati bianchi per gli impieghi di biomasse e l’utilizzo del calore, l’eliminazione dell’IVA applicata alle biomasse del territorio per favorire l’uscita delle stesse dal mercato non formalizzato, la promozione di mini reti di servizio di fornitura e di gestione di caldaie a biomassa in aree a bassa densità abitativa e il supporto a progetti di teleriscaldamento a biomassa in determinate aree con finanziamenti a lunga scadenza (15-20 anni) e fondi di garanzia. Proprio a questo proposito la Federazione ha avanzato anche una proposta specifica per la creazione di un fondo di garanzia per il teleriscaldamento in aree montane.