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Fiper e la tracciabilità delle biomasse da filiera

La Federazione presenta le proposte, condivise e concordate insieme ad Itabia e Aiel, in materia di impianti a biomassa e biogas

In attesa dell’emanazione di norme chiare e di semplice applicazione a favore dei nuovi impianti a biomassa e biogas Fiper, la Federazione italiana produttori di energia da fonti rinnovabili, espone la sua posizione in merito. Per gli impianti di piccola taglia inferiori a 1 MW di potenza la Federazione ritiene che si debba considerare tutto il materiale utilizzato (purché rispondente alle definizioni del D.L. 152/2006) proveniente da filiera corta, con diritto pertanto al riconoscimento dell’incentivo massimo previsto dal Conto Energia (30 Eurocent/kWh). Al fine di favorire concretamente questi impianti Fiper ritiene indispensabile che nella dizione “energia immessa in rete” cui riconoscere l’incentivazione, venga considerata e calcolata l’eventuale energia elettrica auto-consumata per attività connesse all’impianto realizzato (ad esempio dalla cippatura di residui legnosi agroforestali), che andrà addebitata al produttore, al netto degli ausiliari, al prezzo netto di borsa. Per impianti di grande taglia superiori a 1 MW di potenza in considerazione della difficile accettazione del concetto riguardante la distanza espressa in km (70) dal luogo di approvvigionamento della biomassa e quindi della necessità di definire il concetto di filiera corta, Fiper propone di orientare il riconoscimento del coefficiente maggiore (1,8) per gli impianti più virtuosi (sia ambientalmente che economicamente) rispetto a quelli meno virtuosi (1,1), seguendo due principi: premiare la cogenerazione rispetto alla semplice generazione elettrica; favorire l’uso dei biocombustibili di origine agricola o forestale che impiegano meno energia (e quindi emissioni) nella fase del loro trasporto dalla sede di produzione all’impianto.
A tal fine, sottolinea la Federazione, è necessario definire una soglia minima di efficienza energetica sommando sia la produzione di energia elettrica sia la produzione di calore e il loro corrispondente utilizzo. In merito poi alla distanza di approvvigionamento delle biomasse e biogas si dovrebbe sostituire la distanza espressa in Km introducendo il concetto del beneficio ambientale ottenuto dal rapporto tra l’energia prodotta e tutta l’energia utilizzata per l’approvvigionamento del combustibile stesso, con particolare riferimento al risparmio sull’emissione dei gas serra (risparmio minimo 35% per combustibile).