Secondo il capo dell’Unfccc il mondo dovrebbe puntare a contenere il riscaldamento globale sotto un aumento di 1.5 °C rispetto la soglia consigliata oggi dei 2 °C
(Rinnovabili.it) – Il monito a cui siamo stati abituati, quando si parla di Climate Change, è quello di dover mantenere la crescita della temperatura globale entro i fatidici 2 °C. Due gradi che rappresenterebbero il ‘tipping point’ oltre il quale non sarebbe più possibile riportare la situazione alla normalità andando incontro a stravolgimenti dagli effetti disastrosi. Ma per qualcuno si tratta di 0,5 gradi di troppo. Christiana Figueres, segretario esecutivo della Convenzione quadro dell’ONU sui cambiamenti climatici, parlando dal palco della “Carbon Expo”:https://www.carbonexpo.com/ – la conferenza annuale della International Emissions Trading Association – si è espressa senza mezzi termini: “Due gradi non sono sufficienti, si dovrebbe pensare a una soglia di 1.5 °C altrimenti ci troveremmo in grossi guai”. Guai che, non nasconde Figueres, inciderebbero soprattutto sulla sopravvivenza di numerosi piccoli Stati. Il diplomatico costaricano, stime IEA alla mano, ha chiesto un’azione urgente in questa direzione che possa accompagnarsi alla standardizzazione di una metodologia atta a verificare il successo delle varie strategie di controllo delle emissioni.
Allo stato attuale, infatti, manca ancora un accordo globale sul proseguimento del Protocollo di Kyoto, la cui prima fase termina nel 2012, e gli obiettivi di mitigazione stabiliti sono stati soddisfatti solo al 60%.