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Ferrania: accordo con Assofond per il polo industriale del fotovoltaico

“E’ stato un incontro moderatamente soddisfacente, ma restano sulla carta, soprattutto, le soluzioni in tema di ammortizzatori sociali”. Così il segretario provinciale Filcem Cgil, Fulvio Berruti, commenta il vertice appena concluso al Ministero dello Sviluppo Economico sul futuro della Ferrania. Insieme ai sindacati, si sono riuniti i vertici aziendali, Regione Liguria, Provincia di Savona, Unione Industriali savonese, il sindaco cairese Fulvio Briano. “L’esperienza pregressa negativa ci induce ad essere più che prudenti – aggiunge Berruti – Il Ministero identifica nella Valbormida un nuovo polo industriale per il Nord Italia, ma questo cosa significa nella pratica? Ci sono all’orizzonte aziende disposte a introdurre tecnologie e risorse sul territorio? La nostra non è diffidenza preconcetta, ma realismo, anche perché le trascorse ipotesi, come il laminatoio per esempio, sono finite per essere polverizzate”.
Il tavolo sul rilancio del sito industriale cairese ha sancito l’intesa tra Ferrania Technologies e la Federazione Nazionale Fonderie – Assofond. L’idea è quella di realizzare un polo fotovoltaico del Nord, di nuova generazione, con l’avvio del progetto entro il mese di marzo: un’intrapresa tecnologicamente avanzata che impegnerà l’intera filiera industriale che va dalla lavorazione del silicio e dal corretto riciclaggio degli scarti generati dal suo taglio, alla produzione di celle e moduli, fino alla loro installazione e manutenzione. La Valbormida diventerebbe così un centro di approvvigionamento energetico per le industrie di fonderia, con conseguente generale attenuazione dei consumi di carburanti fossili.
Il ministro Claudio Scajola ha assicurato che “l’investimento, basato sulle sinergie fra l’esperienza chimica della nuova Ferrania e quella dell’associazione che riunisce circa 300 fonderie, che realizzano circa l’80% del prodotto nazionale del settore, consentirà di realizzare un’impresa capace di posizionarsi fra le prime in Italia”. Durante il tavolo si è deciso che per i lavoratori in cassa integrazione straordinaria sarà possibile utilizzare la “cassa in deroga” che consente la tutela del reddito almeno per tutto l’anno corrente. Inoltre il Ministero guidato da Scajola si è attivato per accelerare il piano di rinnovamento delle infrastrutture e il nuovo finanziamento per completare la bonifica di Cengio aprendo le relative aree a nuove destinazioni produttive.
I sindacati rimangono perplessi sulle prospettive dei lavoratori. “Sono stati fatti alcuni passi avanti, ci sono i fondi sugli ammortizzatori sociali. Ma non riusciamo a capire se il piano di sviluppo riuscirà a colmare il gap occupazionale. Dei 450 dipendenti attuali di Ferrania, 280 rimangono in un cono d’ombra se non in un vero e proprio limbo. L’azienda ha dato la propria disponibilità ad utilizzare la legge sugli ammortizzatori: per noi sono misure che vanno applicate soltanto alla cassa integrazione straordinaria, non siamo invece d’accordo con l’intenzione manifestata dalla proprietà di attingere anche da quote della mobilità. Ci sono, dunque, scenari ancora da definire”.
Un nuovo tavolo d’incontro a Roma è stato convocato per marzo, quando verrà definito anche l’accordo per lo sviluppo delle biomasse ed il teleriscaldamente che ne deriverebbe per Cairo, Altare e Carcare. Così il sindaco di Cairo Montenotte, Fulvio Briano: “Il Comune di Cairo Montenotte potrebbe diventare un’azionista della società che si occuperà della centrale a biomasse. In questo modo il Comune farebbe da garante sia sulla filiera corta del legno e, soprattutto, in qualità di socio potrà avere un controllo diretto sulla società e sui combustibili utilizzati nell’impianto”. Sui fondi per la cassa integrazione in deroga, Briano precisa che “il Ministero ha confermato la disponibilità economica per garantire tutti gli ammortizzatori sociali anche dopo agosto 2009″. “Nel complesso – conclude – ritengo che dopo l’incontro odierno si possa dire di essere finalmente ad una svolta per la questione Ferrania”.

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