Tre quarti delle grandi aziende internazionali si dichiarano a favore di investimenti nelle tecnologie pulite annunciando il proprio impegno a favore dell'efficienza e del risparmio energetico
(Rinnovabili.it) – Le grandi imprese internazionali si stanno da tempo interessando al panorama delle green tech, adottandole come misure di contenimento delle emissioni e come mezzo efficace per abbattere i consumi energetici. Secondo i risultati di un’indagine condotta dalla “Ernst & Young”:https://www.ey.com/ sarebbero oltre tre quarti le aziende che stanno investendo nei settori delle tecnologie verdi con il progetto di ridurre significativamente il proprio impatto ambientale; dati ottenuti esaminando i bilanci e le informazioni fornite dalle 300 aziende con oltre un miliardo di dollari di fatturato annuo che hanno risposto al questionario della società di indagini britannica.
Tra gli intervistati il 77% ha detto di prevedere un incremento del settore R&S nell’ambito delle clean tech nei prossimi tre anni, di cui il 44% stima una spesa di oltre 50 milioni di dollari. Altresì, il 12% delle aziende sostiene che spenderà oltre 250 milioni di dollari in nel settore per ottenere livelli sempre più alti di efficienza energetica.
E come le imprese guardano sempre più alle clean tech come un meccanismo in grado di generare entrate, così le acquisizioni sono viste come una strategia popolare dai tre quarti degli intervistati.
Le imprese hanno anche segnalato metodi per incorporare le tecnologie pulite ai prodotti e ai meccanismi già esistenti, così come accade per la creazione di nuovi prodotti, e di entrare in nuovi mercati ‘verdi’ così come accade per le operazioni esistenti.
“Le aziende stanno riconoscendo sempre di più il potenziale delle cleantech per offrire sia investimenti a lungo termine che un notevole vantaggio competitivo. Le sfide per le aziende non serviranno solo a farle sopravvivere, ma a far prosperare l’economia fondata sull’uso efficiente delle risorse e a basso tenore di carbonio, rendendo il mercato sempre più competitivo” ha concluso Forer.