(Rinnovabili.it) – Si è aperta oggi a Bruxelles “EWEA 2011”:https://www.ewec2011.info/, la più grande mostra-convegno europea dedicata all’energia eolica. Oltre 6.000 partecipanti, 430 espositori e 200 speaker per 40 sessioni, riuniti per i prossimi quattro giorni a discutere di politica energetica per l’Europa post-2020.
Quattro giornate che divengono il palcoscenico perfetto per la presentazione di “EU Energy Policy to 2050”:https://www.ewea.org/fileadmin/ewea_documents/documents/publications/reports/EWEA_EU_Energy_Policy_to_2050.pdf, il rapporto dell’Ewea redatto per delineare come l’Europa debba agire per evitare d’essere influenzata negativamente da un possibile vuoto nella politica energetica. Un documento che parla chiaro e che invita l’Unione ad adottare rapidamente *nuovi obiettivi vincolanti in materia di energia rinnovabile per il 2030*. I target verdi fissati finora hanno consentito all’Europa di diventare leader mondiale nelle tecnologie rinnovabili, riducendo la pressione esercitata dai gas serra. Pertanto, la relazione sostiene che questa politica di successo debba necessariamente essere replicata anche per il periodo successivo al 2020, assieme al supporto di un *Emissioni Standard Performance* e un sistema di scambio di emissioni più severo.
Arthouros Zervos, Presidente della European Wind Energy Association (EWEA), spiega così quello che aspetta il settore e in maniera particolare il comparto del vento “L’industria eolica prevede di investire circa 400 miliardi di euro in Europa da qui al 2030. Per poterlo fare ha quindi bisogno di una politica energetica certa e stabile”.
“Siamo di fronte ad un vuoto politico per il dopo 2020”, ha aggiunto Zervos. “Dobbiamo assicurare che gli obiettivi per le rinnovabili stabiliti nel 2001 e nel 2009 vengano rinnovati fino al 2030. Dobbiamo fare in modo che la storia del successo europeo” in tema di fonti green “sopravviva oltre il 2020”. Un nuovo piano da mettere a punto già in questo mandato di Commissione e Parlamento europeo: “Il Presidente della Commissione europea Barroso e i leader dell’Unione devono necessariamente considerare la loro eredità. Hanno bisogno di fornire al settore delle energie rinnovabili un quadro stabile in cui crescere e fornire nuovi posti di lavoro e sviluppo, dandoci degli obiettivi per il 2030 entro i prossimi quattro anni”.
A quale meta puntare? Stando alle valutazioni dell’European Renewable Energy Council (EREC) *non meno del 45% del consumo totale di energia* dell’Unione potrebbe provenire da fonti rinnovabili entro il 2030. E l’energia eolica potrebbe soddisfare da sola il 28,5% della domanda elettrica di allora. “Per alcuni – conclude Zervos – il 2020 è lontano. Per i politici si tratta di almeno due elezioni di distanza, un’intera vita politica, ma per l’industria elettrica quel giorno è dopo domani…”