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Ewea: l’Ue centrerà l’obiettivo rinnovabili al 2020, ma l’Italia…

L'Associazione dell'eolico europeo rivela che sulla base delle previsioni dei singoli Stati membri, l'Unione europea dovrebbe raggiungere l'obiettivo d'avere al 2020 una quota del 20% di energia da fonti 'verdi' sul totale dei consumi finali. Ma il Belpaese è ancora una volta fanalino di coda

(Rinnovabili.it) – Riuscirà l’Unione Europea a raggiungere il target del 20% dell’energia da fonti rinnovabili entro il 2020? Per l’European Wind Energy Association (“EWEA”:https://www.ewea.org/index.php?id=885) sembrerebbe decisamente di sì, prevedendo addirittura una leggera eccedenza. L’analisi effettuata dall’Associazione ha come base i “documenti previsionali nazionali”:https://ec.europa.eu/energy/renewables/transparency_platform/transparency_platform_en.htm consegnati a Bruxelles da tutti gli Stati membri e da quali si evince che i ventisette sono sulla buona strada per andare oltre l’obiettivo imposto con la Direttiva “20-20-20”, in termini di produzione di energia pulita sul totale dei consumi finali, con 13 paesi che raggiungeranno i propri target e otto che, addirittura, lo supereranno. Nella ‘Top Achievers’ stilata dall’Ewea al primo posto la Spagna che ritiene raggiungerà il 22,7% di energie rinnovabili entro il 2020, praticamente quasi tre punti percentuali oltre quanto assegnato; segue la Germania che si aspetta uno 0,7% in più sopra allo stabilito 18% e quindi Estonia, Grecia, Irlanda, Polonia, Slovacchia e Svezia, tutti sopra di qualche punto percentuale rispetto al target nazionale.
Male, o meglio, lontani dal poter raggiungere la quota assegnata con la Direttiva comunitaria attraverso la sola produzione interna, Belgio, Lussemburgo e Malta, insieme alla Bulgaria e Danimarca, anche se questi ultimi due affermano nei loro documenti previsionali di poter raggiungere o superare gli obiettivi con nuove iniziative nazionali.
Ultimo posto all’Italia che, al fine di raggiungere il suo 17%, prevede l’importazione di energia rinnovabile da vicini paesi extra-UE (Albania, Croazia, Serbia e Tunisia). “L’Europa ha assistito ad un cambiamento di rotta a partire dalla direttiva concordata nel 2009 sulle energie rinnovabili quando molti paesi avevano dichiarato la difficoltà di raggiungere simili obiettivi. Ora la maggior parte prevede di soddisfare o superare il proprio obiettivo nazionale”, ha detto Justin Wilkes , Policy Director di EWEA, aggiungendo che “i documenti previsionali forniscono inoltre un chiaro segnale alla Commissione europea su come agire per facilitare l’attuazione della suddetta direttiva”.
Gli fa eco Christine Lins, Segretario Generale della European Renewable Energy Council (“GWEC”:https://www.gwec.net/): “La netta maggioranza di Stati membri dell’Unione europea riconoscono i benefici economici, ambientali e sociali di promuovere una vasta gamma di tecnologie energetiche rinnovabili a livello nazionale, come si riflette nei loro documenti di previsione”.