Una media di 20 tonnellate di CO2 contro 24 calcolata sull'intero ciclo di vita. Ecco i numeri delle emissioni per l'intero ciclo di vita di un EV rispetto ad un veicolo ad alimentazione tradizionale, a dimostrazione che viaggiare green ha più di un vantaggio
(Rinnovabili.it) – Durante tutto il ciclo di vita i veicoli elettrici, secondo uno studio del gruppo di consulenza britannico LowCVP, emettono meno emissioni rispetto a un veicolo convenzionale alimentato a benzina o diesel.
Il rapporto ha anche evidenziato che per la produzione di EV le emissioni di CO2 risultano però superiori, gap che però viene recuperato durante l’intero utilizzo della vettura.
Grazie alle indagini condotte dai ricercatori è stato evidenziato come un’automobile tradizionale utilizzata da una famiglia media emetta, nell’arco della vita, circa 24 tonnellate di CO2 rispetto alle 19 calcolate per i veicoli ibridi e ibridi plug-in e alle 21 per gli ibridi standard.
Tuttavia la produzione di veicoli elettrici pare sia la causa del rilascio di 8,8 tonnellate di CO2, contro le 5,6 emesse per la costruzione di veicoli ad alimentazione tradizionale, il che significa che il 46% degli inquinanti generati in totale da un EV vengono prodotti prima ancora della messa su strada.
Quasi la metà delle emissioni nocive vanno ricondotte alla costruzione della batteria dei veicoli elettrici, per questo spesso viene posta l’attenzione sull’importanza della decarbonizzazione dei processi industriali di produzione ribadendo la necessità di una generazione di energia elettrica e di una rete di trasmissione ad alta efficienza in grado di contribuire alla riduzione delle emissioni, ha sottolineato la LowCVP, suggerendo alle grandi case automobilistiche l’istallazione di impianti per l’autoproduzione di energia a basso impatto ambientale. Spiega infatti Greg Archer, amministratore delegato di LowCVP, che con questo rapporto si è voluto sfatare il mito che i veicoli a bassa emissione di carbonio semplicemente spostano le emissioni dei gas di scarico su altre fonti, servendosi di energia elettrica prodotta in maniera inquinante per ricaricare le proprie batterie. “Tuttavia – ha specificato Archer – esso mette in evidenza la necessità di provvedere a ridurre le emissioni di anidride carbonica dei veicoli in tutto il loro ciclo di vita.”