(Rinnovabili.it) – “Il Target di produzione al 20% dell’energia europea da fonti rinnovabili (RES) entro il 2020 è estremamente stimolante e richiede una serie di mosse giuste”. La David Porter, responsabile del Comitato per la politica energetica di Eurelectric, l’associazione che rappresenta l’industria europea dell’elettricità. Dal palco del convegno organizzato a Bruxelles su “Energie rinnovabili nel 2020: sfide ed opportunità” Porter ha assicurato che l’industria “è pronta ad affrontare la sfida, come personale contributo al raggiungimento di un rifornimento energetico sicuro e ‘carbon neutral’”. Ma tutto ciò, ha precisato, avrà un costo. “Noi crediamo che per incentivare la produzione di RES sarà necessario ricorrere a sussidi superiori ai prezzi di mercato e, di conseguenza, è possibile prevedere un aumento delle bollette dei consumatori”. Comunque, ha sottolineato “sarà vitale ottimizzare la cooperazione tra i paesi ed i vari attori e adottare le politiche adeguate per assicurarsi che lo sviluppo delle RES diventi un driver di crescita, più che di ostacolo, per l’integrazione regionale dei mercati elettici.
Ad oggi la produzione rinnovabile ricopre il 16% del totale elettrico europeo e per attivare il famoso obiettivo del 20% sul consumo energetico totale l’elettricità verde dovrà salire al 34%. Anche in previsione dell’aumento della domanda energetica, secondo Eurelectric al 2020 su un consumo totale di 3800 TWh, 1300 TWh dovrebbero essere generato a partire dalle rinnovabili. In parole povere più l’attuale produzione energetica di Germania e Francia messe insieme, rappresentando così per le compagnie di settore un’enorme opportunità di business a patto che gli stati membri sappiano indirizzarli nella giusta direzione. “Le nostre proiezioni mostrano che permettendo la piena flessibilità nel commercio energetico delle rinnovabili attraverso i vari confini si potrebbe risparmiare fino a 17 miliardi all’anno entro 2020”.