Rinnovabili

Erba di campo, energia senza danneggiare l’ambiente

(Rinnovabili.it) – In un progetto finanziato dall’Unione Europea un team di ricercatori britannici ha scoperto che l’erba di campo può essere impiegata per produrre energia senza provocare danni a carico dell’ambiente. Con il nome indicativo di BIOREGEN (BIOmass, REemediation, re-GENeration) il lavoro intrapreso dagli scienziati della Teesside University, nel Regno Unito, puntava a dimostrare la fattibilità del riutilizzo delle aree dismesse per le colture energetiche rinnovabili. Grazie anche al supporto fornito dai fondi del programma LIFE-Environment della UE, 1,2 milioni di euro in tutto, nel 2004 i ricercatori hanno dato via all’indagine scoprendo che la graminacea Phalaris arundinacea, comunemente nota come ‘fettuccia d’acqua’, è un’ottima candidata per la crescita di aree abbandonate ed incolte da destinare alla produzione di combustibile per le centrali a biomassa e, su scala minore, per le caldaie in edifici come quelli scolastici. Questo tipo di pianta, in confronto agli altri testati dal team, si è rivelato il più adatto grazie alla sua capacità di crescere su suoli poveri di nutrienti e su siti industriali contaminati. In altre parole la fettuccia d’acqua può essere coltivata senza nulla togliere a terre che altrimenti sarebbero impiegate per la produzione alimentare.
Una volta che l’erba ha raggiunto la sua maturità, processo che impiega circa due anni, può essere raccolta e imballata prima d’essere convertita in pellet e mattoni. Ma l’aspetto più saliente del progetto è stata la dimostrazione che, rinverdendo i siti, tra i prodotti finale vi sia anche il miglioramento della qualità del suolo e della biodiversità. I ricercatori avvertono di stare ora esaminando i modi poter commercializzare questa idea affermando di essere già in trattative con alcuni grandi produttori del settore.

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