(Rinnovabili.it) – L’industria della biomassa statunitense potrebbe essere esentata per i prossimi tre anni dai nuovi limiti alle emissioni di gas serra imposti al comparto produttivo. La decisione arriva dalle pressioni esercitate da alcuni membri del congresso sull’Environmental Protection Agency. Oltre una ventina di deputati e associazioni di settore aveva esortato l’EPA a tenere fuori dall’applicazione delle nuove norme i grandi impianti che bruciano legna e rifiuti agricoli. La Renewable Fuels Association aveva sostenuto che sottoponendo l’industria della biomassa a limiti emissivi si sarebbero apportati “costi e oneri inutili per la nostra industria”.
“Stiamo lavorando per trovare una via che sia scientificamente valida e gestibile sia per i produttori che per i consumatori di energia da biomassa. Nei prossimi anni dovremo sviluppare un approccio basato sul buon senso che protegga il nostro ambiente e incoraggi l’uso di energia pulita”, ha dichiarato in comunicato l’amministratore dell’EPA Lisa P. Jackson. “Energie rinnovabili sono essenziali per il nostro futuro energetico e un passo importante per tagliare l’inquinamento responsabile del Climate Change”.
L’agenzia si prenderà quindi il tempo necessario per valutare attentamente quanto la biomassa – tra cui scarti agricoli, scarti di segheria e forestali – sia definibile _carburante verde_. Alcuni gruppi, come il Clean Air Task Force, stanno lodando l’agenzia per la decisione di svolgere un esame scientificamente più dettagliato del problema. “Oggi la scienza ci dice che non tutta la biomassa fornisce immediata diminuzione dei gas a effetto serra, e che alcune materie vegetali possono avere un impatto sul clima maggiore dei combustibili fossili”, ha dichiarato Ann Weeks, consulente senior del Gruppo. “Un approccio precauzionale è l’unico approccio che abbia un senso, giuridicamente e tecnicamente, in attesa risultati scientifici”.