(Rinnovabili.it) – A distanza di un anno dal lancio della eco-sfida che ha invitato l’industria manifatturiera ad aumentare l’efficienza energetica dei propri impianti del 10% entro 5 anni, l’EPA statunitense pubblica i risultati delle attività. Con 240 siti che hanno risposto all’appello *Energy Star Challenge for Industry* e 34 che sono già riusciti a migliorare i propri standard, l’Environment Protection Agency si ritiene soddisfatta e pubblica il calcolo delle emissioni evitate e l’energia risparmiata, a tutto vantaggio della salute e delle tasche dei consumatori.
“L’efficienza energetica è un saggio investimento”, ha dichiarato Gina McCarthy, assistente amministratore dell’Ufficio Aria e Radiazioni dell’EPA. “EPA e Energy Star sono qui per aiutare le aziende a proteggere la salute pubblica e l’ambiente attraverso la riduzione delle emissioni e risparmiando energia”.
Sia i grandi che i piccoli impianti manifatturieri hanno evitato la produzione, e quindi il rilascio in atmosfera, di 119milla tonnellate metriche di diossido di carbonio equivalente, a dimostrazione che esistono opportunità di efficienza in tutti i settori dell’industria, inclusa la aerospaziale, l’alimentare, la farmaceutica e l’automobilistica facendo presente che molti di questi vantaggi sono stati ottenuti a basso costo, migliorando l’efficienza delle attività già in svolgimento e servendosi dei suggerimenti contenuti nel Programma Energy Star dell’Agenzia.
Responsabile del 30% delle emissioni statunitensi generate dal comparto industriale il manifatturiero Usa consuma ogni anno circa 100 miliardi di dollari di energia. Con un traguardo di efficienza del 10% l’EPA ha stimato un risparmio economico di circa 10 milioni di dollari con l’evitata emissione dei gas nocivi equivalenti all’inquinamento prodotto da circa 12 milioni di veicoli in movimento.