L’Agenzia per la Protezione dell'Ambiente rivedere un rapporto dell’ex-amministrazione USA che autorizzava la costruzione di centrali elettriche senza obbligo di verifica delle loro future emissioni di gas serra
La svolta verde degli Stati Uniti segna sempre più il passo dalle precedenti scelte politiche in campo energetico-ambientale, rimettendo mano su quelle misure “controverse” prese “all’ultimo minuto” dall’amministrazione Bush. Soltanto la scorsa settimana, il Segretario degli Interni Ken Salazar aveva preso le distanze dalla politica pro-compagnie petrolifere bloccando quella che egli stesso ha definito “azione di mezzanotte”, ultimo lascito dell’era-Bush che avrebbe consentito ulteriori perforazioni petrolifere delle coste statunitensi di Atlantico e Pacifico.
Ad essere riconsiderato ora sarebbe il rapporto con cui l’ex Governo poneva fine ai controlli delle emissioni inquinanti per il rilascio dei permessi di costruzione delle nuove centrali elettriche. Ne da notizia l’Epa, l’Agenzia statunitense per la Protezione dell’Ambiente che lo scorso dicembre, attraverso l’allora direttore Stephen Johnson, aveva reso pubblico tale documento. L’associazione ambientalista Sierra Club aveva depositato il mese scorso una domanda all’Agenzia sostenendo che la misura non teneva in conto il potenziale impatto sulle altre comunità intorno agli Stati Uniti.