(Rinnovabili.it) – Con la progressiva messa al bando delle lampadine ad incandescenza si sta manifestando la necessità di conoscere ed imparare a gestire i nuovi bulbi fluorescenti.
In tale situazione Epa, l’Environment Protection Agency, ha deciso di informare i cittadini sulla corretta procedura da seguire in caso rottura accidentale di una CFL, ossia la Compact Fluorescent Light Bulb o delle lampade fluorescenti tubolari.
A tal proposito l’Agenzia ha stilato un vademecum che guida il consumatore nella corretta gestione e differenziazione di tali rifiuti, suggerimenti validi anche nel caso in cui si rompano altri tipi di lampade contenenti mercurio tra cui lampade lineari, tubi fluorescenti, ad U e circoline, lampade abbronzanti e molte altre.
Le CFL contengono una piccola quantità di mercurio chiuso all’interno di un tubo di vetro e in caso di rottura del bulbo parte di questo mercurio viene rilasciato sotto forma di vapore e continua a diffondersi fino a quando la lampadina non viene completamente rimossa e la zona in cui si è verificato l’incidente ripulita. Per questo l’Epa, con il decalogo seguente, ha deciso di fornire piccoli suggerimenti per affrontare correttamente la situazione.
La prima cosa da fare è procedere alla pulitura della stanza dove è avvenuta la rottura allontanando i residenti e gli animali dall’area che, previo spegnimento dei sistemi di riscaldamento o condizionamento, deve essere adeguatamente areata. Il passo successivo è la raccolta dei materiali di rottura e quindi il vetro e la polvere visibile che vanno riposti in un sacchetto sigillabile che va riposto negli appositi contenitori. A seguito di queste operazioni, secondo i consigli dell’Epa, la stanza non deve essere abitata per alcune ore.