A Bruxelles, in occasione di una recente riunione dell'Assemblea delle Regioni d'Europa, la Regione Abruzzo attraverso alcuni suoi rappresentanti ha mostrato il progetto per la realizzazione di impianti eolici sull'Adriatico
(Rinnovabili.it) – Nuovi prospetti eolici sono in arrivo per le coste Abruzzesi. Il progetto di partnership internazionale ‘Powered’(Production of Wind Energy Research Experimentation Development), presentato in occasione del bando internazionale “IPA Adriatico”:https://www.regione.abruzzo.it/xEuropa/docs/ipaAdriatico/IpaAdriatico.pdf (ADRIATIC CROSS-BORDER COOPERATION PROGRAMME), ha l’obiettivo di istituire una sorta di quadro normativo e stabilire regole di riferimento per la realizzazione di piani di lavoro nel campo dell’eolico offshore. Il programma avrà modo di svilupparsi lungo il periodo che va da Maggio 2010 fino alla fine di Aprile 2013 e consterà della presenza, fra i suoi 14 partecipanti tra enti partner ed affiliati, non solo degli Stati Membri UE, bensì anche di alcuni di quelli le cui pratiche di avvio all’integrazione nell’Unione Europea non sono ancora del tutto definite, come Croazia, Albania e Montenegro.
Dovranno essere affrontate diverse problematiche legate direttamente alla costituzione di una mappa del vento che, come sottolineato dal dirigente di Metron, Ercole Cauti e dall’Architetto Antonio Sorgi, Direttore della Giunta regionale Abruzzese, sarà possibile produrre solamente attraverso un ‘modello matematico’ che fungerà da indicatore tra le altre cose anche per la successiva implementazione degli anemometri. Verrà effettuata una ricerca mirata per le pale degli impianti offshore che al momento sono le stesse utilizzate per altre strutture nei Mari del Nord dove si stima ci siano all’incirca 6000 ore di vento, nel Mare Adriatico solamente 2000.
L’elaborazione dei dati finalizzati a creare quindi il ‘quadro generale’ delle caratteristiche necessarie per dare avvio agli impianti eolici, generati da un efficiente sistema di rilevazione, dovranno per tanto fare appello non solo all’intensità e alla direzione del vento ma anche e soprattutto alle modalità di applicazione delle tecnologie dell’eolico nelle zone del mare dove la profondità dei fondali marini è ragguardevole.