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Eolico, l’EWEA bacchetta la Bulgaria: “Non sfrutta l’intero potenziale”

L’European Wind Energy Association, intervenuta alla conferenza internazionale sullo sviluppo dell’eolico in Bulgaria, ha rimproverato il governo di Sofia per non aver sfruttato appieno il potenziale eolico nazionale e per aver reso inefficace il Piano d’Azione Nazionale sulle Rinnovabili

(Rinnovabili.it) – Forti critiche sono arrivate oggi da parte dell’EWEA, la European Wind Energy Association, al Piano d’Azione Nazionale per le rinnovabili della Bulgaria che avrebbe fallito l’obiettivo di sfruttare pienamente il potenziale energetico dell’eolico su scala nazionale. Un mancato raggiungimento di un target energetico molto importante, secondo l’EWEA, che avrebbe potuto far accelerare la crescita di tutto il comparto in Bulgaria. A puntare il dito contro il PAN del paese dell’Europa dell’est sono stati i rappresentanti dell’EWEA che hanno partecipato oggi, insieme ad esperti in materia di produzione di energia da fonti rinnovabili, alla conferenza internazionale di Sofia _Wind Power in Bulgaria: gearing up for 2020._
“C’è una deludente mancanza di ambizione nel piano energetico nazionale bulgaro – ha sottolineato Jacopo Moccia di EWEA – il governo non è riuscito a tenere nella giusta considerazione l’enorme potenziale eolico della nazione. Un’occasione troppo importante da mancare per un paese, come la Bulgaria, che ha ancora molti problemi nell’approvvigionamento energetico interno”. L’associazione europea, infatti, stima che le aziende del comparto eolico possano istallare entro il 2020 circa 3 GW di impianti eolici nel paese dell’est Europa, ma, secondo quanto è stato previsto del piano nazionale per le rinnovabili, saranno istallati invece, da qui ai prossimi dieci anni, impianti per un totale di 1,256 MW, senza considerare che l’accesso alla rete elettriche per le wind farm sarà limitato a 1.800 MW.
Un potenziale eolico su cui EWEA ha comunicato anche le sue stime per il futuro. Secondo gli ultimi report, infatti, la Bulgaria potrebbe generare al 2020 tra il 13,5% e il 15% del totale dei suoi consumi elettrici sfruttando l’energia del vento, riducendo così la sua dipendenza energetica dal altre fonti e creando numerosi nuovi posti di lavoro in un settore capace di attrarre fortemente nuovi investimenti. “I nostri politici devono considerare più seriamente il potenziale eolico – ha detto Velizar Kiriakov, presidente dell’associazione dei produttori di energia ecologica (APEE) – ma resta ancora da capire perché il governo sembra favorire ad esempio le fonti fossili e nucleari e non l’energia eolica”.