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Eolico: il boom del 2006

E stato l’anno dell’energia ricavata dal vento. In questo modo si é evitato di immettere nell’aria una quantità di anidride carbonica analoga a quella prodotta da 23 centrali a carbone di media grandezza. Si tratta infatti di 43 milioni di tonnellate di Co2 non prodotte, come ha calcolato l’istituto di ricerca Usa “Worldwatch Institute (Wwi)”, che riporta le cifre del “Vital Signs Update”.
E’ un meno 5% delle emissioni, trend che se rispettato porterebbe nel 2015 a tagliare le emissioni del 20%. Secondo Janet Sawin, ricercatrice  del Wwi e gli altri ricercatori dell’istituto, sarebbe una previsione del tutto plausibile.
Infatti, solo nel 2006, sono stati investiti nel mondo ben 22 miliardi di dollari per l’energia eolica, tanto che negli Usa e nella Ue la produzione dell’eolico ha goduto di una crescita superiore a quelle del carbone e del nucleare messe insieme. Negli ultimi due anni, il comparto eolico è cresciuto del 74%, provocando addirittura, a livello globale, un accumulo di ordini arretrati alle aziende produttrici di turbine .
E ora é il turno del mercato asiatico. Dopo anni di supremazia di Germania, Spagna e Nord America, (totale 60% dell’eolico prodotto), ora anche in Cina e India si sta cercando di recuperare in fretta. Nel 2006, l’India ha raggiunto il terzo posto mondiale per la messa in opera di turbine eoliche, mentre la Cina, é quinta, con un aumento di ben il 170% rispetto al 2005. (fonte Affari Italiani)

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