Rinnovabili

Eolico: Cosimino Frasca “prende” il governo di Nardò?

L’Udc si sente ormai a pieno titolo nel governo cittadino? Oppure l’eolico è, come sostengono tutti, veramente un affarone bipartizan? “Chiediamo all’amministrazione comunale un sussulto che consenta alla città di poter conseguire lo sviluppo meritato al fine di farla uscire da una emarginazione che troppo a lungo ha subito”. Leggete e giudicate.
Dalla minoranza arriva un monito molto singolare: “Sindaco Vaglio, devi attuare il tuo programma elettorale sulle energie alternative”.
E anche il capogruppo Cosimo Frasca ammette la “stranezza” della sua presa di posizione: “Potrebbe apparire strano – dice – che un partito di opposizione all’attuale amministrazione assume l’iniziativa di sollecitarla, ulteriormente, all’attuazione delle linee programmatiche annunciate all’indomani del suo insediamento con particolare riferimento allo sviluppo del piano energetico comunale ed in tal ambito alla definizione dei provvedimenti che s’intendono assumere in ordine all’approvazione del progetto dell’impianto delle torri eoliche del quale tanto si discute senza poi riuscire ad enunciare quale sia il definitivo orientamento che si vuole assumere”.
Poi è lo stesso Frasca a spiegare il motivo di questa pressione sul sindaco: “La sollecitazione – continua – assume particolare valenza in questo momento di profonda crisi economica che potrebbe essere notevolmente lenita dall’infrastrutturazione del territorio. E’ noto, infatti – spiega Frasca – che l’eventuale installazione di un impianto di energia rinnovabile di fonte eolica comporterebbe dal punto di vista dello sviluppo economico un non indifferente impatto sia per l’aumento di occupazione indotta dall’installazione dell’impianto sia per quella immediatamente succedanea relativa alla sua gestione. La produzione di energia, pulita, alla quale questa amministrazione si richiama molto spesso, dà ulteriori contributi in termini di ricchezza che residua sul territorio sia diretti ed indiretti anche al bilancio comunale con ulteriore caduta a cascata della produzione di reddito e della sua distribuzione”.
L’appello all’”amico” Vaglio diventa, così, bipartizan come è, nel complesso, la questione eolica: “Vorremmo che l’amico Antonio Vaglio, nella sua qualità di capo dell’amministrazione rendesse finalmente pubblica la sua posizione e quindi quella dell’attuale maggioranza al fine di poter verificare se le pie intenzioni contenute nelle linee programmatiche rispondano a realtà attuabili o se invece resteranno nel cassetto insieme all’ineludibile arretratezza della nostra economia. Quando, infatti, si insiste nel dire sempre e comunque no, come giustamente si è fatto, anche con il nostro concorso, sul nucleare, ma poi si insiste sul no all’eolico, no al fotovoltaico no alle biomasse, no sulla impossibilità di infrastrutturale il territorio, allora quest’ultimo diviene inesorabilmente condannato ad una agonia continua ed in definitiva all’arretratezza”.

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